Perché, oggi come ieri, è importante avere un software antivirus sui propri dispositivi

L'aumento degli attacchi informatici anche nei confronti dei singoli cittadini (e della percezione pubblica di tutto ciò) obbliga tutti a porre l'accento e l'attenzione sul tema della sicurezza informatica personale

18/09/2022 di Enzo Boldi

Il tema della cyber security è diventato, nel corso degli anni, argomento di dominio pubblico. L’iperconnessione che contraddistingue il mondo del presente (e del futuro) da quello del passato ha, infatti, obbligato non solo le aziende ma anche i singoli cittadini ad avere un’attenzione di gran lunga maggiore sulla propria sicurezza informatica. Perché i dispositivi – dai pc ai tablet, passando per gli smartphone – rischiano di essere compromessi (così come i dati contenuti al loro interno) – da attacchi hacker o da virus (di vecchia o nuova generazione) che pullulano all’interno dell’ecosistema digitale. Per questo motivo è sempre più necessario avere a portata di device il miglior antivirus possibile. Ce ne sono tanti sul mercato, con molte aziende che nel corso degli anni si sono specializzate per offrire all’utente-cliente prodotti differenti in base alle proprie esigenze e all’utilizzo dei vari dispositivi in suo possesso.

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Ci sono momenti storici che hanno portato all’exploit del mercato dei software antivirus. Perché anche se la minaccia di vedere il proprio dispositivo attaccato da un virus nasce contestualmente alla genesi iniziale e la diffusione dei primi personal computer, alcune fasi del passato più o meno recente (un lasso di tempo breve se paragonato alla “storia del mondo”, ma un’Era vecchissima rispetto all’evoluzione tecnologica degli ultimi anni) hanno intensificato nell’utente la necessità di proteggersi informaticamente. Ricordiamo, per esempio, la storia del “Millennium bug“: quel difetto informatico che, secondo le preoccupazione dell’epoca, avrebbe portato a un blocco totale dei sistemi per via del passaggio da un millennio all’altro. Un problema legato alle cifre decimali utilizzati dai software per indicare una data. Ovviamente il problema non fu un reale problema e l’allarmismo antecedente al passaggio tra il dicembre del 1999 e il gennaio del 2000 si rivelò esagerato. Ma cosa c’entrano virus e antivirus con questa storia? Assolutamente nulla, ma tutta la narrazione fatta attorno a questo possibile e fatale bug fece crescere l’attenzione dei cittadini sui temi di cyber security rispetto ai propri dispositivi (all’epoca c’erano solamente i personal computer.

Cosa è un antivirus

Fatta questa breve premessa storica, proviamo a spiegare cosa è un antivirus. Si tratta, in linea generale, di un software (oramai ne esistono di diversi tipi, sia a pagamento che gratuiti, in grado di coprire tutti o parte dei problemi che si possono riscontrare in una rete perennemente connessa) o di un’applicazione che serve a individuare, mettere in quarantena, avvisare e cancellare possibili infezioni informatiche presenti all’interno di un dispositivo. Il vocabolario dell’Enciclopedia Treccani, infatti, lo spiega con una rapida definizione: «Nel linguaggio informatico, programma applicativo capace di identificare ed eliminare i virus informatici». E nell’almanacco della cyber security, il primo vero antivirus della storia risale al 1987, quando l’hacker Bernd Fix realizzò un programma (un codice) in grado di debellare il virus informatico chiamato Vienna“. Poi, nello stesso anno, G Data rilasciò e commercializzò il primo software. E il principio, fin dall’alba di questi tempi, era sempre lo stesso. Un monitoraggio continuo della “macchina informatica”.

Questo avviene tramite un controllo che il singolo utente può programmare. Perché dopo aver installato questo software o applicazione, ci sono varie opzioni a disposizione: ovviamente, quella standard, prevede una scansione dei file presenti sul dispositivi dopo ogni avvio del sistema. Questo consente di avere un quadro ben preciso delle possibile minacce informatiche insite sul pc, tablet o smartphone. Poi, ovviamente, l’utente può impostare sia la cadenza che la “profondità” di questa ispezione. Si può prevedere un controllo maggiore di tutto quanto presente sul disco rigido in ogni singolo momento, ma anche optare per un controllo continuo solo di alcune parti dell’ecosistema digitale. Oltre a questo, i miglior antivirus presenti sul mercato permettono anche di estendere il livello e il grado di protezione. Ci sono “prodotti” base che si limitano a controllare la presenza di virus, altri che si spingono verso la cosiddetta “Internet Security” monitorando anche la (non) sicurezza informatica di alcuni siti online a cui ci colleghiamo. Poi ce ne sono altri in grado di valutare il pericolo che arriva via mail. Esistono, infatti, programmi applicativi in grado di segnalare possibili mail di phishing o contenuti potenzialmente dannosi allegati.

Miglior antivirus a pagamento

L’universo dei sistemi individuali di cyber security, dunque, è molto vasto e variegato. Ovviamente, questo ha portato anche a differenti strategie di mercato. In origine, infatti, tutti gli antivirus a disposizione degli utenti erano rigorosamente a pagamento. Chi possedeva un pc doveva installare uno dei tanti software presenti in vendita. Il mercato attuale offre ampie possibilità all’utente. Per fare solo alcuni nomi molto noti: Norton Antivirus, Avira, McAfee e BitDefender. Questi rientrano nella categoria dei miglior antivirus a pagamento e, come spesso accade, i prodotti sono molto differenti tra loro. E all’interno dello stesso brand compaiono software in grado di avere un livello di penetrazione e controllo differente. Sta all’utente capire il tipo di protezione necessaria in base alle proprie esigenze e alle sue esperienze di navigazione e utilizzo dei dispositivi.

Miglior antivirus gratis

Negli ultimi anni, poi, all’interno del pacchetto dei miglior antivirus si sono inseriti anche quei software e quelle applicazione che sono offerte a titolo gratuito agli utenti. Le più famose e diffuso sono: Avast, Avira (nel suo pacchetto free), Sophos, e Microsoft defender (il pacchetto “in house” di Microsoft). Ovviamente i livelli di protezione sono differenti rispetto a quelli a pagamento e, di fatto, molte di queste aziende offrono a livello gratuito un software e poi mettono a pagamento una serie di evoluzioni per aumentare il grado di controllo sui vari dispositivi. Il tutto basandosi su funzioni che non rientrano nel pacchetto base (quello gratuito) e che richiedono il costo di un abbonamento.

Miglior antivirus, come districarsi tra l’offerta del mercato

Le possibilità, dunque, sono molteplici e molto variegate. Un utente ha a disposizione diverse scelte in base alle proprie esigenze (e questo vale anche per le aziende, per cui esistono dei software ancor più “forti” in termini di protezione). Quale scegliere tra i miglior antivirus? Ovviamente la decisione finale spetta a ogni singolo possessore di un dispositivo. L’importante, però, è avere un software di protezione informatica installato in modo da poter rendere più difficile la vita dei cyber criminali.

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