I giudici accettano la richiesta di patteggiamento di Michele Bravi

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Il cantante, nel 2018, fu protagonista di un incidente stradale in cui perse la vita una donna

Era il 22 novembre del 2018 quando Michele Bravi fu protagonista di un incidente in auto. In quello scontro perse la vita una donna di 58 anni che viaggiava sulla moto colpita dall’automobile guidata dal cantante. Ora, dopo meno di due anni, il giudice per l’udienza preliminare ha accettato la richiesta di patteggiamento presentata dai legali del vincitore della settima edizione di X Factor (nel 2013) con la condanna a 18 mesi. Il 25enne, come scritto nei termini dell’accordo approvato oggi, non finirà in carcere.



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La pena, infatti, è stata sospesa e non ve ne sarà menzione neanche nel casellario giudiziario relativo a Michele Bravi. Si conclude così una vicenda che ha sconvolto la vita dei familiari della 58enne morta in quell’incidente stradale e del cantante di Città di Castello che, fin dai primi momenti, ha sempre espresso vicinanza ai parenti della vittima.



Michele Bravi patteggia a 18 mesi

L’incidente avvenne a Milano nella notte del 22 novembre del 2018. Secondo le ricostruzioni ufficiali, l’automobile guidata da Michele Bravi (una del servizio di car sharing) per poi immettersi in strada nel senso di marcia opposto. Una manovra azzardata. Proprio in quei momenti, infatti, sopraggiungeva la moto guidata da Rosanna Colia che centrò in pieno la portiera della vettura. Un impatto che fece sbalzare la donna sull’asfalto, uccidendola sul colpo.

La dinamica dell’incidente

La tragedia scosse il mondo della musica. Lo stesso Michele Bravi, fin dal primo momento, si mostrò vicino ai familiari della 58enne morta in quell’incidente. La dinamica dei fatti portò gli inquirenti a formulare l’accusa di omicidio stradale, giudicando troppo azzardata quella manovra che, con l’incidente, portò al decesso della donna. Il giudizio finale doveva arrivare nel mese di marzo – 30 giorni dopo la presentazione della richiesta di patteggiamento da parte dei legali -, ma l’emergenza Covid ha portato allo slittamento della decisione. Fino a oggi.



(foto di copertina: da Instagram)