Era il 9 aprile 2021 e Giorgia Meloni, durante un intervento al convegno Riapri Italia, organizzato da Fratelli d’Italia nella sala Zuccari del Senato, a cui aveva partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, diceva: «Ora serve riprogrammare la riapertura, perché non possiamo immaginare che il lockdown e le chiusure siano la nostra normalità, penso ad esempio al tema del certificato verde digitale. Siamo stati i primi a sostenerlo, ci auguriamo che venga adottato il prima possibile in un orizzonte di totale reciprocità con tutti gli altri stati europei, fondamentale per ripristinare la libertà di circolazione e far ripartire soprattutto il turismo». Può sembrare una convergenza tra Meloni e Green pass, che potrebbe sembrare strana all’orecchio di molti, viste le recentissime posizioni totalmente contrarie della leader di Fratelli d’Italia alla misura. E come tale è stata utilizzata da diverse forze politiche avversarie della Meloni per dimostrare la sua incoerenza e la mancanza di una linea politica univoca, realizzata invece sulla base del sentiment social.
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quando ad aprile Giorgia era pro #greenpass pic.twitter.com/RYESqsyNfg
— paola faravelli
(@paola_faravelli) July 22, 2021
Il messaggio è passato così – si diceva – su diversi organi di stampa e sui social di diversi politici su posizioni opposte a Giorgia Meloni. Invece, non c’è una linea di discontinuità rispetto alle dichiarazioni di aprile 2021 e rispetto alle posizioni attuali di Meloni sul Green Pass. All’epoca dei fatti, la certificazione verde (e non a caso la Meloni cita un’azione di concertazione con tutte le istituzioni europee) rappresentava un lasciapassare per poter viaggiare tra stati diversi. Con questa ratio di fondo – vista anche la fase calante del numero dei contagi tra la tarda primavera e il principio dell’estate del 2021 – si è passati all’approvazione del green pass che solo in un secondo momento, con la risalita dei contagi, è diventato uno strumento per avere accesso anche a eventi pubblici, a bar e ristoranti (secondo le previsioni del governo che ha approvato l’entrata in vigore di queste misure per il prossimo 6 agosto).
Dunque, si può agevolmente dire che Giorgia Meloni, all’evento Riapri Italia di aprile, stava parlando della certificazione verde per spostarsi tra Paesi e non della certificazione verde per avere accesso a bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi e altri eventi aperti al pubblico. Sulla scelta della contrarietà a quest’ultima misura sicuramente si può discutere (al momento, sembra l’unica efficace per contenere la crescita dei contagi). Ma non è questo il tema dell’articolo.