La giunta leghista in Lombardia accetta l’aiuto dei medici delle ong per l’emergenza coronavirus

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Le parole in conferenza stampa dell'assessore al Welfare Giulio Gallera

In Lombardia è emergenza sanitaria, dal punto di vista strutturale. Nelle zone rosse, ad esempio, diversi medici sono in quarantena e, quindi, mancano i supporti necessari per gestire l’espansione dell’epidemia, che continua a circolare, a far registrare vittime e nuovi contagi. Per questo, oggi, nella conferenza stampa quotidiana in cui si fa il punto sullo stato della malattia in Lombardia, la giunta regionale della Lega si è detta disponibile ad accettare l’aiuto dei medici ong.



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Medici ong a supporto della Lombardia

«Dalle Ong – ha detto Giulio Gallera – ci è arrivata per interposta persona una disponibilità di medici: ci stiamo mettendo in contatto con loro. L’ho ripetuto più volte, abbiamo bisogno delle migliori energie e anche il contributo delle ong può esserci d’aiuto».



Non soltanto questo personale sanitario: l’appello è rivolto anche a tutti i medici in pensione e agli specializzandi che vogliano offrire il proprio soccorso in questo particolare momento storico. Ma fa sorridere l’appello rivolto alle ong, proprio quelle organizzazioni non governative che la Lega ha sempre combattuto quando si è trattato di fare soccorso in mare per il salvataggio dei migranti.

Le ong sono sempre state una sorta di bersaglio elettorale della Lega che, adesso, si trova a chiedere il loro aiuto per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Ironici i commenti sui social network che hanno accompagnato la notizia. La cooperazione internazionale e il mutuo soccorso viene sperimentato ancora una volta dalle regioni a guida Lega: il contributo dei medici delle organizzazioni non governative che provengono da tutta Europa potrebbe essere una delle soluzioni che offrirà un po’ di sollievo al sistema sanitario lombardo, duramente messo alla prova in queste ore.



FOTO dall’account Twitter della Regione Lombardia