Renzi: «I candidati 5 Stelle co.co.pro. della Casaleggio Associati»

25/05/2016 di Redazione

I candidati del Movimento 5 Stelle sono come co.co.pro. della Casaleggio Associati. È la stilettata di Matteo Renzi ai grillini nel corso di una videointervista a Repubblica Tv in cui il premier a commentato ogni aspetto della situazione politica attuale, dalla partita delle Elezioni Amministrative a quella del referendum costituzionale. «Virginia Raggi, a Roma, ha firmato un

contratto quasi fosse una co.co.pro della Casaleggio Associati, azienda privata milanese. Io invece ho scoperto la squadra del candidato del Pd Giachetti leggendo un post su Facebook. Questa è la differenza tra noi e loro», ha dichiarato il capo del governo.

Matteo Renzi: «Lega e M5S temono le riforme. Se passa il sì uno su tre resta a casa»

 

RENZI: «QUALCUNO SCOPRE VERDINI DOPO AVER VOTATO LA FIDUCIA CON LUI»

Renzi ha anche risposto alle critiche sul sostegno al governo dei verdiniani di Ala e sulla presenza nella loro lista alle Comunali di Napoli del figlio di un pluripregiudicato già condannato per traffico di droga. Si legge oggi su Repubblica:

«Se un partito candida delle persone che sono tecnicamente candidabili ma non votabili, credo che quel partito dovrebbe fare grande attenzione. Poi gli elettori votano chi vogliono. Io faccio uno sforzo pazzesco dento il Pd per cercare di candidare sempre persone presentabili, poi magari qualcuno mi scappa. Come quello trovato con non so quanti chili di droga. Allo stesso modo, lo scassinatore di armadietti dei Cinquestelle a Alessandria non posso imputarlo a loro».

 

E Verdini?

 

«Non svelo un segreto se racconto che il Pd non ha vinto le ultime elezioni. Io sono presidente del Consiglio per questo. Per essere ancora più chiari: non sono stato la prima scelta del presidente Napolitano, quando ci siamo accorti di non aver vinto. Enrico Letta è stato un anno al governo e le riforme non si sono fatte. C’è un modo infallibile per non fare gli accordi con gli altri. Ovvero, vincere le elezioni. Nel 2013, invece, abbiamo preso il 25 per cento. Ora qualcuno si sveglia all’improvviso, gli stessi che allora votavano la fiducia con Verdini e facevano con lui gli accordi elettorali, che per Forza Italia parlavano con la prima linea del Pd di Bersani».

 

Ma adesso non c’è bisogno dei voti di Ala, neanche al Senato.

 

«Ora le riforme si fanno. Qualcuno può dire “che belle” o “che brutte”. Ma il dato di fatto è che si fanno. Anche con i voti, in alcuni casi, di Verdini. E io sono grato ad Ala come a tutti gli altri per aver votato la fiducia sulle Unioni civili, perché se aspettavo i 5 stelle, la legge non c’era»

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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