Chi è Maatje Benassi e perché si sta parlando di un complotto su di lei e il coronavirus

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Abbiamo ricostruito i fatti sul complotto della soldatessa Benassi che non ha mai portato il coronavirus in USA e tutte le sue conseguenze

No, tra Maatje Benassi e Benny Benassi – il dj nostrano – non ci sono collegamenti. Partiamo da qui per raccontare la storia di Matija Benassi, vittima di una vera e propria tempesta di insulti e minacce fisiche che l’hanno portata a stravolgere la sua esistenza e quella della sua famiglia. Di lei, riservista dell’esercito americano che ha partecipato alle Olimpiadi militari dal dal 18 al 27 ottobre, si è parlato come del “paziente zero” americano che ha portato il Covdid dalla Cina agli Usa e dell'”untrice” che ha portato il virus dagli USA alla Cina. Una confusione pazzesca e un susseguirsi di notizie uscite in tutto il mondo che, a questo punto, non hanno fatto altro che distruggere la vita di una persona. Ricostruiamo la storia del complotto della soldatessa Benassi e il legame possibile – ancora da confermare – che ci sarebbe tra i giochi olimpici militari di Wuhan a ottobre e la diffusione del coronavirus nel mondo.



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La soldatessa Benassi e il legame con il coronavirus

Chiariamolo subito: il legame non c’è. Maatje Benassi ha partecipato come ciclista alle Olimpiadi militari di Wuhan cadendo a 15 km dal traguardo e questo – solamente questo – l’avrebbe resa colei che era già malata durante la gara e che, al rientro in patria, ha portato il virus (ovviamente creato dai cinesi) negli USA. La teoria complottistica che ha rovinato la vita della soldatessa Benassi è frutto di George Webb. L’uomo ha un canale Youtube con oltre 100 mila follower e video autoprodotti visti – in alcuni casi – anche 27 milioni di volte. Con questi video può vivere di pubblicità. Il contenuto? False informazioni che alimentano complotti inesistenti e bugie enormi, come quella sull’arrivo di materiale contaminato per creare una bomba sporca nel porto di Charleston, in Carolina del Sud. Questa falsità – all’epoca – ha scatenato il panico. Della soldatessa Benassi ha detto: »È crollata a metà corsa. Aveva il fiato corto, si vede benissimo che non respirava», insinuando che fosse già malata – lei e l’intera squadra americana. La prova evidente? «Hanno avuto risultati pessimi, si sono accaparrati solo 8 medaglie», afferma nel video accusa.



Le conseguenze del complotto sulla vita della soldatessa Benassi

Maatje Benassi è stata accusata di essere il paziente zero degli USA nel suo paese e di essere colei che ha volontariamente portato il virus creato nei laboratori americani in Cina, diventando l’untrice. La verità è che la donna non ha mai contratto il coronavirus o, almeno, non ci sono prove che lo abbia preso poiché non ha mai fatto nessun test. La donna, insieme al marito Matt e ai figli, è stata costretta a lasciare Fort Belvoir – la caserma militare in Virginia dove vivevano – per scappare alle numerosissime minacce che gli arrivavano da tutta l’America. «Ormai sopraffatta da quelle fake news che nemmeno gli avvocati riescono più a fermare», ha riferito alla CNN, aggiungendo «il mio nome continua a rimbalzare ovunque. Rimarrà per sempre legato a questa brutta storia». E tanti saluti al diritto all’oblio, in questo caso per una notizia che non è nemmeno vera. Come ha confermato lo stesso Webb.

La confessione di George Webb: «Le mie informazioni erano sbagliate»

Se la cava così, in questo assurdo paradosso. L’ultimo video dell’uomo – probabilmente fatto per evitare ogni possibile accusa – parla di «informazioni sbagliate» e ritira tutto. «Ritiro ufficialmente quel che avevo detto di Maatje Benassi. Mi erano state date informazioni sbagliate. Non è mai stata positiva e non ha mai agito come agente in incognito. Le mie informazioni al riguardo erano sbagliate». Peccato che per la soldatessa americana sia troppo tardi.



Olimpiadi di Wuhan è coronavirus: c’è un legame?

La questione coronavirus alle Olimpiadi di Wuhan a ottobre, intanto, ha trovato la sua eco tra vari atleti. sono ovviamente moltissime le persone che hanno partecipato ai giochi tornando poi nei rispettivi paesi. Finora sono emerse testimonianze da parte ti atleti di diversi paesi, compresa l’Italia. La voce, in questo caso, è Matteo Tagliariol. Il campione di scherma ha raccontato di aver avuto la febbre alta e problemi respiratori sia a Wuhan che al ritorno. «Il 60% di quelli che erano vicino a me si sono ammalati», ha raccontato.

Anche in Francia – riporta L’Equipe – due atleti di Parigi che hanno partecipato alla competizione hanno poi lamentato seri problemi respiratori. Si tratta di Elodie Clouvel e Valentin Belaud, campioni di pentathlon. Il ministro della Difesa ha comunque smentito, con le voci che continuano a circolare in Francia su altri atleti contagiati ma nessuna conferma pubblica. Anche tra gli atleti svedesi sarebbero stati registrati due casi –  come riferito dal quotidiano Nsd – che parla di almeno 12 persone tra i 20 e i 45 anni. Allo stato attuale delle cose il sospetto che il coronavirus fosse già attivo all’epoca dei giochi che hanno portato a Wuhan 10 mila atleti da 110 paesi nel mondo rimane questo: una teoria difficile da dimostrare.

(Immagine copertina dal sito della CNN)