Il giorno di Matera. Conte: «Da qui una riscossa per il Sud, presto cabine di regia per investimenti»

19/01/2019 di Redazione

Il 19 gennaio 2019 è una data che Matera ricorderà a lungo. Si apre oggi l’anno della città lucana di capitale europea della cultura, con una cerimonia inaugurale che vede la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. «Questo dev’essere l’anno della riscossa», ha detto il capo del governo.

Matera capitale europea della cultura 2019

Nel suo intervento a Matera Conte ha evidenziato il gap del Mezzogiorno con il resto d’Italia, indicando il 2019 di Matera capitale della cultura come un punto di partenza per colmare il divario. «È una cosa dolorosa e inaccettabile che per venire da Roma a qui bisogna in macchina», ha affermato il presidente del Consiglio. «Matera – ha detto in un altro passaggio del suo intervento – è di una bellezza che il mondo ci invidia». E ancora: «Questa città offre una dimostrazione importante dell’estetica. E i Sassi confermano i tratti enigmatici della bellezza». Conte ha ricordato anche la «responsabilità» del governo di incentivare le politiche per il Sud, «investire al Sud e per il Sud». «Da qui deve partire un progetto di più ampio respiro per tutto il Meridione».

Il premier è andato nei dettagli sui piani del governo anticipando che «nei prossimi giorni partiranno cabine di regia per gli investimenti e strutture tecniche per la progettazione». Per il Sud – ha detto ancora Conte – servono «investimenti che il governo sosterrà a fronte però di progetti sostenibili, innovativi e plausibili». Nel suo intervento il presidente del Consiglio ha anche annunciato che «ci sarà un contratto di sviluppo per la Basilicata».

Conte: «Questo dev’essere l’anno della riscossa per il Meridione»

L’inaugurazione di Matera 2019 è stata organizzata all’auditorium della Cava del Sole. «C’è un aumento del turismo. È un insegnamento che dobbiamo ricordarci. L’ambizione è che qualcosa vada avanti nel corso del tempo. Dobbiamo immaginarci Matera tra 29 e 30 anni», ha sottolineato. «Prima si è parlato di miracoli. Questo è il risultato delle opere umane che hanno cose positive e negative, ma hanno la capacità di non arrendersi, di andare avanti. Al posto di questo edificio c’erano le caprette quando sono venuto la prima volta. Ci siamo riusciti, c’è stata una comunità che si è data da fare. Anche nel mezzogiorno ce la si può fare, il futuro dipende da noi», ha spiegato il ministro.

«Molti giovani che – ha detto ancora Conte sugli effetti positivi del successo di Matera come capitale europea della cultura – in passato trovavano il loro futuro altrove, sono tornati a casa, favoriti dall’incremento della domanda turistica». «Da uomo del Sud, da presidente del Consiglio ho fiducia che dal riscatto di Matera parta il riscatto dell’intero Sud, perché il futuro sia qui».

Decaro: «Un palcoscenico per far conoscere il Sud dal lato culturale»

Sulla stessa lunghezza d’onda del premier anche il sindaco di Bari e presidente dell’Anci: «È una giornata importante non solo per Matera ma per tutto il Sud», ha detto Antonio Decaro, che ha sottolineato la presenza di moltissimi sindaci con la fascia. «Oggi – ha continuato Decaro – Matera è il palcoscenico internazionale per far conoscere tutto il Sud anche sotto il punto di vista culturale».

Bonisoli: «Si può lavorare in tempi rapidi per fare ciò che serve»

Il ministro Bonisoli, prima dell’inaugurazione ufficiale: «Un minuto prima di andare sul palco si va, si lavora al massimo livello e si porta a casa il risultato. Questa è la priorità che abbiamo oggi. Abbiamo dimostrato che si può lavorare in tempi rapidi facendo qualcosa che serve. Stiamo parlando di una realtà del Mezzogiorno dove non mancano criticità: sicuramente nel corso dei mesi dovremo fare una riflessione per vedere che cosa si poteva fare meglio». E ancora: «Più che parlare di Matera, farei una riflessione generale di autocritica alla politica. A volte la politica dovrebbe ricordarsi – ha spiegato il ministro – che quello che conta è dare un servizio, una risposta alle aspettative dei cittadini».

La Regione Basilicata: «C’è stato un impegno corale»

Non poteva mancare l’apporto della Regione Basilicata. La vicepresidente della giunta regionale Flavia Franconi ha evidenziato che Matera è diventata Capitale europea della cultura per il 2019 «grazie all’impegno corale, costruttivo ed unitario della comunità di Basilicata». Franconi ha anche ricordato le condizioni di vita a Matera nel Secondo Dopoguerra, quando Palmiro Togliatti la definì «vergogna d’Italia». La vicepresidente ha sottolineato che la città dei Sassi «si è dimostrata una città adatta ai miracoli», in considerazione del cammino fatto.

Poi, riferendosi alle qualità che hanno portato alla scelta di Matera come Capitale europea della cultura, Franconi ha detto che «va riconosciuta ed apprezzata la forza di un’idea iniziale contenuta nella candidatura di Matera, che ha guidato con saggezza le scelte successive, consegnando credibilità alle proposte messe in campo, che ci hanno poi consentito di centrare l’obiettivo. Sapendo quanto la cultura sia promotrice di sviluppo, oggi possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia, per dare risposte a quei giovani desiderosi di essere protagonisti qui in Basilicata, in Italia e in Europa».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagini: ANSA / UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI / FILIPPO ATTILI)

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