Ammettiamo anche solo per un istante che quella del presidente del Brescia Massimo Cellino su Mario Balotelli fosse stata soltanto una gaffe. Ma per quale motivo, in Italia, non si riesce mai a chiedere semplicemente scusa? Dopo l’assemblea di Lega, all’inizio della quale Cellino aveva rilasciato una dichiarazione razzista sull’attaccante della sua squadra («Balotelli è nero, sta lavorando per schiarirsi»), il presidente è tornato sulle sue parole.
LEGGI ANCHE > Il presidente del Brescia dice che «Balotelli è nero e sta lavorando per schiarirsi»
«Chi è che mi ha dato del razzista? – ha detto Cellino – Io non mi devo discolpare per una cosa in cui non credo. Se scrivete tutte le cazzate che dico non la finiamo più. La verità è che non sapete più che cazzo scrivere. Dovrei chiarire? Se chiarisco faccio ancora più danni, le persone per bene mi conoscono».
Massimo Cellino è finito nell’occhio del ciclone per la sua frase su Balotelli. Immediatamente dopo l’uscita della notizia, il Brescia ha diramato un comunicato stampa all’interno del quale si specificava che la frase del presidente era stata semplicemente frutto di una battuta, che mirava – ben lungi dal voler essere razzista – a difendere il calciatore dalla pressione mediatica che stava subendo. Poi, è stato lo stesso Cellino a chiarire (?) i dettagli della sua frase.
Fatto sta che si sarebbe reso necessario un approfondimento e una richiesta di scuse (almeno) per quanto affermato qualche ora prima. Ma nemmeno il tempo intercorso tra il primo e il secondo passaggio in sala stampa è servito all’imprenditore a schiarirsi le idee.
FOTO: ANSA/FILIPPO VENEZIA