Il nuovo arresto della giornalista russa che mostrò il cartello contro la guerra in tv

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Marina Ovsyannikova era andata all'estero e stava lavorando per Die Welt, ma a inizio luglio era tornata in Russia

Ci risiamo. Si è detto molto su Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha esposto un cartello No War durante la trasmissione del notiziario del primo canale e che era stata fermata e poi rilasciata. Il fatto di aver abbandonato il territorio russo dopo la sua vicenda giudiziaria – conclusasi, del resto, soltanto con una multa – non le aveva impedito di essere tacciata per spia o – addirittura – come complice della propaganda russa in occidente. Ora, tuttavia, la storia della giornalista si arricchisce di un nuovo capitolo: Marina Ovsyannikova è stata nuovamente arrestata, con l’accusa di aver diffuso fake news sull’esercito russo.



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Marina Ovsyannikova arrestata nuovamente in Russia

L’episodio del nuovo arresto si è verificato nelle ultime ore: alle sei di mattina, ora di Mosca, le forze dell’ordine sono entrate nell’appartamento dove la giornalista era rientrata a inizio luglio per motivi familiari. Queste informazioni sono state girate all’AFP dall’avvocato che ha seguito il caso della donna. L’accusa su cui si basava l’azione di polizia era quella di aver diffuso delle fake news con cui aver screditato l’esercito russo. Si tratta di un reato che, subito dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, era stato istituito dalla Duma e che prevede, per i giornalisti, una pena fino a 15 anni di carcere.



Marina Ovsyannikova, durante i mesi di permanenza all’estero e durante la sua attività di corrispondenza dalla Germania, ha puntato più volte i riflettori sulla sua situazione personale. Stando a quello che aveva più volte affermato, la giornalista sosteneva di essersela sì cavata inizialmente con una multa, ma che la sua restava una situazione a rischio. E l’arresto di oggi, effettivamente, non fa che confermare questa impressione.