Marco Rizzo dice che i deputati con il bonus Covid in Urss sarebbero stati «spediti in Siberia»

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Torna a far parlare di sé il leader del Partito Comunista Italiano

Una foto dei campi di lavoro di Stalin in Siberia. E poi un post durissimo, che prende di mira i deputati di Lega, M5S e Italia Viva che hanno avuto accesso al bonus per le partite iva e per i lavoratori autonomi che il governo aveva messo a disposizione dei cittadini nel periodo di marzo e aprile, quello più drammatico per il coronavirus in Italia. «Dalle prime indagini – ha detto Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista – sarebbe emerso che i cinque deputati che hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 sarebbero un deputato del Movimento 5 Stelle, uno di Italia Viva e tre della Lega. In URSS sarebbero finiti diritti in Siberia». 



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Marco Rizzo e il tweet sulla Siberia per i deputati con il bonus Covid



Una frase che ha scatenato reazioni indignate, da destra come da sinistra, per i toni impiegati. Marco Rizzo, con il suo Partito Comunista, sta utilizzando spesso delle argomentazioni di carattere populista e, talvolta, i toni del dibattito portato avanti scivolano sulle gaffe che spesso vengono contestate alla destra leghista o a quella ‘sociale’ di Fratelli d’Italia.

Le critiche a Marco Rizzo

L’utilizzo dell’immagine dei campi di lavoro, infatti, è decisamente inappropriata. Tra le altre cose, sebbene sia aperta una evidente questione morale sul caso dei cinque deputati che hanno chiesto il bonus, è stato sottolineato che questi ultimi non hanno commesso alcuna violazione della legge. La questione è politica e non legale. Per questo rievocare i campi di lavoro dell’Unione Sovietica non è senz’altro appropriato. A meno che non si voglia scendere su quel medesimo terreno di confronto che una vasta parte della sinistra – anche quella oltre il Partito Democratico – ha sempre contestato ai suoi avversari politici.