L’assurda giustificazione del consigliere di Frosinone dopo aver pubblicato questa foto

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Marco Ferrara, adesso, chiede scusa. Ma la spiegazione fa acqua da tutte le parti

Chiede scusa, poi dice che l’immagine non l’ha creata lui (ma l’ha ripresa da un utente, G.a.c.) e, infine, prova a giustificare quella sua uscita social che mette sullo stesso piano un campo di concentramento nazista e i vaccini. Questa è la storia di Marco Ferrara che di professione non fa il battitore libero su Facebook, ma ha una carica istituzionale: è consigliere comunale di Frosinone, nel Lazio. E proprio dalla sua pagina è arrivata la condivisione di una foto che immortala l’ingresso di un lager nazista. Al posto di ‘Arbeit macht frei’ (il lavoro rende liberi) era scritto: «Il vaccino rende liberi».



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Ed è arrivata anche la stigmatizzazione da parte del primo cittadino di Frosinone che, in realtà, sa più di giustificazione.



Insomma, il mood è il classico: è stato espresso male il concetto. No, ha sbagliato. Punto e basta.



Marco Ferrara, il consigliere di Frosinone e la foto sul «vaccino rende liberi»

E sulla sua stessa linea, ovviamente, è Marco Ferrara. Il consigliere comunale di Frosinone che ha condiviso quell’immagine, infatti, si è giustificato così: «Preciso che il post che ho pubblicato questa mattina era a titolo personale, non riguardava né la “Lista per Frosinone” né alcun partito politico nazionale, il post è stato da me semplicemente condiviso su Facebook senza testo scritto, preciso che la realizzazione del fotomontaggio non è stata opera mia ma di un altro utente di Facebook. Ho voluto semplicemente fare riferimento alle sofferenze che stiamo vivendo in questo periodo e al fatto che sono per la libertà nella scelta di vaccinarsi o meno con il vaccino anti-coronavirus».

Insomma, denuncia una possibile ghettizzazione con l’obbligo di vaccinazione anti-covid (cosa non in programma). Quando i social vengono usati male. Nel prima e nel dopo.