I giochi di parole di Bruno Vespa e Roberto Mancini nello spot per la nuova stagione di Porta a Porta

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Porta a Porta torna con la nuova stagione e ad annunciarla troviamo Bruno Vespa e Roberto Mancini in uno stadio

Porta a Porta torna per la nuova programmazione 2021/2022 e lo fa con uno spot degno di nota, in cui «c’è un po’ di genio e un po’ di cringe», come segnala l’account Twitter Cinguetterai – dedito ai commenti e ai live tweeting dei programmi Rai -. Grande protagonista del ritorno di Porta a Porta – solo nello spot, ovviamente – è Roberto Mancini. Lo spot è un susseguirsi di giochi di parole che possono andare bene sia per celebrare il successo di Roberto Mancini come ct della Nazionale di calcio italiana, vincitrice dell’ultimo Europeo, e il ritorno del celebre programma su Rai 3. Il cringe di Mancini nello spot Porta a Porta si vede, prima di tutto, dall’espressione dell’attuale allenatore della Fiorentina.




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Mancini nello spot di Porta a Porta e il parallelismo tra nazionale e paese

A partire da martedì 14 settembre Porta a Porta tornerà su Rai 1 con il suo appuntamento settimanale e ad annunciarlo, insieme a Bruno Vespa, c’è Roberto Mancini quest’anno. Una presenza che, ragionevolmente, ci aspetteremmo per il ritorno di un programma come Domenica Sportiva o per un canale come Rai Sport. Ecco da dove arriva quella sensazione di cringe che, a ben guardare, sembra trasparire anche dall’espressione di Roberto Mancini mentre si lancia timidamente nel botta e risposta con il conduttore di Porta a Porta.



«Giocando alla Grande Porta a Porta – dice Vespa indicando le porte dello stadio dove hanno girato lo spot – Roberto Mancini ha vinto i Campionati Europei di calcio dando all’Italia una straordinaria spinta di orgoglio e di ottimismo». I due si lanciano poi in un siparietto che prende dentro riforme e vaccini – temi che vengono approfonditi nel programma di Vespa – con Mancini che risponde con motti calcistici. Il fulcro del discorso è che «Porta a Porta – sottolinea il conduttore – seguirà tutte le grandi sfide dell’Italia».

Il parallelismo tra la squadra di calcio e il paese diventa evidente, quindi, in uno spot che effettivamente si trova a metà tra il cringe e il genio.