Sgozza moglie e figli perché ama un’altra

16/06/2014 di Redazione

Cristina Omes, 38enne, e i suoi due figli Giulia, di 5 anni, e Gabriele, 20 mesi di età, sono le tre vittime di un omicidio avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Motta Visconti, piccolo comune agricolo in provincia di Milano, a metà strada tra Pavia e il capoluogo lombardo. La madre e i suoi due piccoli sono stati sgozzati e sui loro corpi sono state rilevate numerose lesioni che lasciano sospettare un accanimento dell’assassino.

 

cristina omes carlo lissi 1

 

CONFESSIONE DEL MARITO – Stando alle prime ricostruzioni circolate nella giornata di ieri, a scoprire i corpi senza vita era stato il marito e papà delle vittime, Carlo Lissi, 31 anni, rientrato a casa dopo aver visto in tv in compagnia di amici in paese la partita d’esordio dell’Italia ai Mondiali di calcio disputata tra mezzanotte e le 2. Ma gli inquirenti non hanno creduto alla testimonianza resa dall’uomo, che stanotte ha confessato ed è stato posto in stato di fermo con l’accusa di triplice omicidio. A dare notizia del provvedimento nei confronti di Lissi sono stati nelle prime ore di oggi i Carabinieri del Comando provinciale di Milano. Poi è arrivata anche la dichiarazione del sindaco di Motta Visconti Primo De Giuli: «Ha confessato: orario, modalità, tutto». Al fermo si sarebbe giunti dopo una notte passata sotto interrogatorio. Un interrogatorio condotto dai Carabinieri di Abbiate Grasso durante il quale, messo davanti ad una serie di indizi probatori, l’uomo sarebbe crollato ammettendo di aver commesso il triplice omicidio. Dunque durante gli interrogatori in giornata di Lissi sarebbero emerse incongruenze nella testimonianza, e poi sarebbe arrivata la confessione. Il marito e papà delle vittime aveva raccontato inizialmente di avere trovato i cadaveri della sua famiglia rientrato a casa dopo aver assistito alla partita.

ALTRA DONNA – Stando a quanto riferito dagli inquirenti in conferenza stampa, l’uomo è crollato quando durante gli interrogatori gli è stata contestata la presenza nella sua vita di un’amante. O meglio: di una donna di cui si era invaghito. Si tratta di una passione che non era comunque corrisposta. Lissi aveva fatto alla donna della avances, «anche esplicite». Ma lei non ha mai mostrato alcun interesse.«Datemi il massimo della pena», avrebbe detto testualmente il 31enne impiegato tenendosi le mani tra la testa. I Carabinieri in conferenza stampa hanno riferito che Lissi ha anche rivelato dove ha gettato il coltellaccio da cucina che ha utilizzato per colpire la moglie e i figli, facendolo ritrovare in un tombino di Motta Visconti. Il triplice delitto è avvenuto intorno alle 23. Secondo quanto raccontato, l’omicida ha ammazzato moglie e figli e poi è andato a vedere la partita della nazionale da amici. Infine è tornato a casa, ha finto di scoprire i cadaveri e chiamato i soccorsi.

RICOSTRUZIONE – Secondo la ricostruzione fornita alla stampa dal generale dei carabinieri Maurizio Stefanizzi, sabato sera i due bambini di 5 anni e di 20 mesi stavano dormendo tranquillamente, la più grande nella sua camera, e il più piccolo invece nel letto matrimoniale, mentre i due coniugi guardavano la televisione in salotto. Alle 23 circa Lissi e la moglie hanno avuto un momento di intimità al termine del quale l’uomo è andato in cucina, ha afferrato un coltello e ha colpito alle spalle la sua donna con diversi colpi, alla gola e all’addome. Lei ha urlato e ha chiesto il perchè del gesto, non capendo il motivo di tanta ferocia. In quei frangenti la donna provava a reagire, ma lui continuava a colpirla con un pugno. Lei stamazzava al suolo nell’ingresso dell’abitazione. I bambini, intanto, non si accorgevevano di nulla e continuavano a dormire. Poco dopo Lissi entrava nella stanza della figlia maggiore e la uccideva, poi entrava nella camera matrimoniale dove accoltellava anche il più piccolo dei bambini. Stando alla ricostruzione degli uomini dell’Arma Lissi è poi sceso in cantina, si è fatto una doccia, si è rivestito e, in compagnia di un amico, con il quale aveva un appuntamento, si è recato in un bar per assistere in tv alla partita di calcio Italia-Inghilterra.

INTERROGATORI A RIPETIZIONE – Lissi era stato sentito dalla notte tra sabato e domenica fino alla mattinata, poi è stato fatto tornare a casa e successivamente risentito anche in giornata più volte. Le sue dichiarazioni sono state confrontate con quelle di amici e altri testimoni, convocati per tutta la giornata, e con i primi riscontri scientifici e medico legali emersi dalla scena dell’omicidio. Agli investigatori dell’Arma sono dunque cominciati a sorgere i primi dubbi sulla versione fornita da Lissi che hanno poi condotto al fermo. In particolare, a quanto si apprende, i carabinieri avrebbero avuto il sentore di forti tensioni nella coppia. Infatti anche alcune persone hanno raccontato ai giornalisti di gravi problemi nei rapporti di coppia.

 

cristina omes carlo lissi 2

 

PISTA FAMIGLIARE – I carabinieri avevano cominciato a propendere per la pista famigliare subito dopo le prime fasi di indagine, archiviando la pista esterna di una sanginosa rapina, che, in realtà, non ha mai convinto gli inquirenti. Infatti il particolare che nella strage non fosse stato risparmiato nemmeno il più piccolo dei due bambini, di un anno e 8 mesi di età, rendeva assai poco credibile la pista esterna, e oltretutto il mancato ritrovamento dell’arma del delitto nelle immediate vicinanze dei cadaveri rendeva molto improbabile uno scenario di omicidio-suicidio.

LAVORO A MILANO – Ieri il procuratore capo di Pavia, Gustavo Cioppa, aveva fatto sapere che gli accartamenti procedevano a ritmi serrati facendo emergere che a breve sarebbero emersi piste più dettagliate e quindi anche dei fermi. Carlo Lissi e Cristina Omes vivevano nella zona residenziale di Motta Visconti, all’angolo tra via Di Vittorio e via Ungaretti, in una abitazione di un solo piano con un grande giardino. Lei lavorava come impiegata alle assicurazioni Sai, lui è invece un consulente informatico e svolgeva la sua professione a Milano.

SANGUE DAPPERTUTTO – Appena entrati in casa alle 2 di notte tra sabato e domenica, i soccorritori si sono trovati di fronte uno scenario raccapricciante. Nell’abitazione c’era sangue ovunque. I corpi erano martoriati. La bimba di 5 anni è stata scoperta nella sua cameretta. Il bimbo nel letto matrimoniale. La donna in soggiorno. La cassaforte è stata trovata aperta e priva dei contanti contenuti precedentemente, ma senza effrazioni sul forziere o sulla porta. Fin da subito si è pensato ad una messinscena dell’autore della strage familiare per fingere una rapina finita nel più tragico dei modi. Sul luogo del triplice delitto è previsto un sopralluogo dei Ris, ovvero del Reparto investigazioni scientifiche, di Parma per una seconda serie di approfondite analisi.

(Fonte foto: diario di Maria Cristina Omes su Facebook)

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