Il maggiore degli alpini di origini marocchine denuncia il sergente per razzismo

Categorie: Rassegna stampa

Le due piume nere oggi davanti al tribunale di Verona

Ha un curriculum impeccabile il maggiore degli alpini Karim Akalay Bensellam: Accademia militare a Belluno, poi scuola di addestramento a Torino. Tenente a due stelle di nuovo a Belluno poi capitano di 120 uomini, ora maggiore ad Aosta con alle spalle varie missioni all’estero soprattutto in Afghanistan. Ma per il suo sergente, a contare è solo il colore della sua pelle.



Il maggiore degli alpini di origini marocchine denuncia il sergente per razzismo

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È l’unico di origini maghrebine tra tutti gli alpini, ma non se la sente di parlare di «razzismo nell’esercito». Piuttosto, parla di «razzismo inconsapevole»: come quello del suo sergente, che dovrà comunque risponderne davanti ai giudici di Verona. Tutto nasce da una baruffa tra i due, arrivata in tribunale ma poi prosciolta per «particolare tenuità del fatto». Ma quella sentenza ha portato alla luce il razzismo che Bensellam non si aspettava. Commenti alle sue spalle da parte del sergente, che si dichiara tramite i legali innocente, di classico stampo razzista: «N**** di m****», «non è degno di stare nell’esercito italiano», «pezzo di m****, sto meschino». Commenti che, stando alle testimonianze, il sergente faceva spesso e con tono di voce alta, senza preoccuparsi di farsi sentire, anzi.

(Credits immagine di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)