Mafia capitale, i guadagni illeciti in Svizzera e altri paradisi fiscali

Mafia capitale portava all’estero una parte ingente dei soldi illeciti guadagnati illecitamente. Tra le mete preferite c’erano la Svizzera, il minuscolo Liechtenstein, principato di poche migliaia di abitanti situato tra la Confederazione Elvetica e l’Austria, e il Lussemburgo. L’organizzazione criminale scoperta dalla magistratura di Roma utilizzava “spalloni” fidati e vicini ai capi per trasferire diverse centinaia di migliaia di euro all’estero, e farli sparire nei segreti bancari.

MAFIA CAPITALE E LA SVIZZERA – L’organizzazione criminale Mafia capitale, attualmente al centro dell’inchiesta “Mondo di mezzo” della Procura di Roma, avrebbe spostato in modo sistematico i soldi all’estero guadagnati in modo illecito grazie agli appalti conquistati con la corruzione e le relazioni intrecciate dai suoi capi. Le indagini degli inquirenti, come hanno rivelato diversi media italiani ripresi anche dai siti elvetici, si concentrano sulle attività finanziarie di Mafia capitale in tre Paesi: Svizzera, Liechtenstein e Lussemburgo. A suo modo queste nazioni della Mitteleuropa sono considerate come paradisi fiscali, grazie alla tutela molto forte offerta dalle loro banche o società finanziarie a chi vuole trasferire i propri soldi. I magistrati romani ritengono che Massimo Carminati, il punto di riferimento di Mafia capitale, avrebbe avuto al proprio servizio diversi “spalloni”, le persone che per mestiere portano i soldi all’estero, di norma in contanti, in modo illecito. Le intercettazioni effettuate nei mesi scorsi hanno individuato come figura chiave per questo compito Stefano Bravo, commercialista, che il 10 aprile del 2014 si è recato a Lugano per compiere operazioni bancarie di significativo interesse per l’indagine.

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MAFIA CAPITALE E I SOLDI ALL’ESTERO – Per non lasciare tracce Bravo era andato a Milano, per poi organizzare una visita in uno stabile della vicina Lugano al fine di recarsi presso uno stabile sede di diverse società e fiduciarie. Gli inquirenti hanno già individuato la società a cui si è rivolto Bravo, così che sarà possibile richiedere una rogatoria internazionale. Bravo si sarebbe recato a Lugano anche per concludere un affare commissionato da uno degli indagati principali di “Mondo di mezzo”, Luca Odevaine, che voleva effettuare una compravendita immobiliare con una società di Panama. Altri movimentazioni di capitali all’estero sono attribuiti dall’inchiesta a Fabrizio Franco Testa. Altra figura importante di Mafia capitale per la guida delle nomine nelle società pubbliche di persone vicine all’organizzazione, Testa era titolare di una società lussemburghese legata ad un’altra italiana con lo stesso nome, Zenith, che permettevadi trasferire ingenti risorse all’estero in modo sicuro. Secondo gli investigatori lo “spallonnagio” era una pratica consolidata all’interno di Mafia capitale. Le mete di destinazione finali erano conti segreti alle Isole Cayman o in Liechtenstein dove far scomparire i soldi, mentre le tappe di passaggio erano la Svizzera e San Marino, dove erano trasferiti i guadagni illeciti ottenuti dall’organizzazione.

Photo credit: FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

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