Non c’è accordo di governo senza scambio sui punti di programma da attuare. L’esecutivo di Movimento 5 Stelle e Lega dimostra di non fare eccezione. Al centro dell’attenzione ci sono in questi giorni alcune delle principali proposte dei due partiti: il ritorno dei buoni lavoro in alcuni settori e il taglio ai vitalizi degli ex parlamentari. I pentastellati sono intenzionati a dare l’ok ai voucher in agricoltura e turismo. I leghisti sono pronti a digerire il ricalcolo degli assegni per deputati e senatori di un tempo. Un chiaro cessione di favori. Scrive oggi Diodato Pirone sul Messaggero:
Tu mi dai i voucher e io ti do i tagli ai vitalizi. Uno scambio di “favori”, politico e pratico, fra M5S e Lega con l’obiettivo di rinsaldare senza tanti fronzoli i rapporti con i rispettivi elettorati. Questo il risultato dei ripetuti colloqui di ieri fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Tutto spianato, come per magia: oggi pomeriggio l’Ufficio di Presidenza della Camera potrà varare in tutta tranquillità con l’appoggio dei rappresentanti della Lega, fino a ieri riottosi, il progetto di ricalcolo “pesante” dei vitalizi dei deputati, caro ai 5 Stelle, e poi in settimana il ritorno dei voucher in agricoltura e turismo sarà infilato nero su bianco nel testo per combattere la precarietà, a dispetto dell’appoggio del M5S sul referendum Cgil che fu all’origine dell’abolizione dei buoni lavoro.
Non si tratta di un dettaglio. Come abbiamo già ricordato, il Movimento 5 Stelle un anno fa attaccava duramente i buoni lavoro chiedendone l’abolizione. In un accalorato intervento in Aula alla Camera dei Deputati a gennaio 2017 Alessandro Di Battista definiva i voucher, sui quali il governo Gentiloni si apprestava ad intervenire per disinnescare il referendum della Cgil per la loro eliminazione, un’«indecenza». «Dato che si tratta di un far west assoluto – diceva l’esponente M5S – meglio abolirli in questo momento del tutto, e l’unico per abolire questa indecenza è un referendum popolare. Il popolo italiano deve esprimersi». Oggi ritornano le distanze. Il segretario della Cgil-Filcams, la categoria del sindacato che rappresenta i lavoratori di commercio, turismo e servizi, Cristian Sesena, definisce la nuova posizione di Luigi Di Maio «sconcertante».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)