Luigi Di Maio vuole il voto su Rousseau, ma dopo le consultazioni e se ci sarà un Conte Bis
28/08/2019 di Gaia Mellone
La base del Movimento 5 Stelle da giorni chiede attraverso i social network di tornare a votare su Rousseau, per non dover tornare a votare nelle cabine elettorali. Un richiamo alla democrazia diretta giunto anche da Davide Casaleggio, che avrebbe sollecitato in tal senso Luigi Di Maio. E il leader 5 stelle alla fine lo ha confermato: il voto su Rosseau si farà, ma a consultazioni finite.
Luigi Di Maio vuole il voto su Rousseau, ma dopo le consultazioni e se ci sarà un Conte Bis
Evidentemente c’è qualcosa che non torna nei calcoli temporali fatti da Di Maio. Dopo un lungo tira e molla durato tutto il giorno di martedì 26 agosto, tra appuntamenti cancellati e delegazioni positive, tra ambiziose cariche e nomi spinti, alla fine il tanto sperato accordo con il Partito Democratico non è arrivato. Non ancora almeno. Oggi però saranno i Big della politica italiana a dover incontrare il Capo dello Stato: solo dopo gli elettori iscritti a Rousseau potranno dire la loro. O meglio, se Giuseppe Conte dovesse ottenere il bis, prima del giuramento sottoporrà al volere della rete il suo piano di governo, tra programma e ministri. L’intento è chiaro: proporre alla base un accordo bello e pronto per evitare di non raccogliere consensi. Ma la base non si fa prendere troppo in giro: il sospetto che le ultime votazioni fossero state pilotate, nei risultati o nel modo di porre la domanda, serpeggia da un po’. Ma Di Maio lo scrive chiaramente sul Blog delle Stelle: «Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola». Ma ci sono troppe voci al momento che dicono cose troppo diverse. Lo stesso post pubblicato la leader politico è complesso, seppur in poche battute. A leggerlo, pare che il Movimento 5 Stelle oggi torni da Mattarella con gli stesis dieci punti del primo giro di consultazioni, senza un nome né un’alleanza. Ma allora, su cosa si dovrà votare su Rousseau?
(Credits immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI – ANGELO CARCONI)