Per Facebook il pastore Luigi Corollo incita all’odio e al suicidio

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Il fatto che sia arrivata una notifica per contenuti che incitano all'odio e al suicidio è stato reso noto da Luigi Corollo stesso sul suo profilo Facebook

Di Luigi Corollo, pastore evangelico che tramite i suoi social sostiene Salvini, Meloni e Adinolfi e che ha presenziato in trasmissioni radio e tv per contrastare il ddl Zan quando il dibattito era caldo, parlano spesso siti settoriali che trattano tematiche LGBTQIA+. Proprio una di queste realtà, Gayburg, monitora i contenuti pubblicati dall’esponente della Chiesa Sabaoth di Modena constatando come, questa mattina, Corollo stesso abbia scritto su Facebook di aver ricevuto una notifica dal social che bolla i suoi contenuti come pericolosi e che incitano all’odio.



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La notifica di Facebook al pastore Luigi Corollo

@luigicarollo #rai #gay #gender #pride #omofobia #noalddlzan #rete4 #cristiani ♬ suono originale – Luigi Carollo



Luigi Corollo – come rintracciabile nei vari articoli che il portale Gayburg ha incentrato sulle sue esternazioni – è stato attenzionato da Facebook per messaggi che «incitano a l’odio e suicidio», come ha scritto lui stesso sulla sua pagina Facebook, non fornendo però dettagli ulteriori sugli specifici contenuti che possono aver condotto a questa situazione. Già precedentemente lo scorso anno – come afferma lui stesso – era stato bannato dai social per un post che andava contro un manifestante del Pride di Roma 2021 vestito da Gesù Cristo con i tacchi.

«Oggi sulla mia pagina Facebook in condivisione con mia moglie, mi è arrivata la notifica che i miei contenuti sono pericolosi, e che incitano a l’odio e suicidio – si legge sulla sua pagina Facebook -. So per certo che i miei contenuti fanno ribrezzo al politicamente corretto, la cosa che da più fastidio, è che in questione i 2 post, esprimono un pensiero già rivisto in altri profili. Tuttavia non posso negare il fatto che chi promuove la vita, le nascite, contro l’aborto, contro le unioni civili, è un danno per la società».



Di recente Luigi Corollo ha strumentalizzato il suicidio di un quindicenne della provincia di Cagliari scegliendo di riportare il post con cui i genitori del ragazzino hanno raccontato la storia del figlio facendo precedere queste parole: «Se fosse stato fluid, non vi preoccate che ne facevano un caso nazionale, il politicamente corretto».