Il social media manager di Salvini prende in giro il bambino con la maglietta rossa

L’utilizzo dei bambini nei programmi televisivi è sempre un po’ border line. Lo è a maggior ragione se se ne fa strumento di propaganda politica. Ancora più odioso, poi, se a fare questa propaganda è il comunicatore di uno dei massimi vertici delle istituzioni italiane in questo momento. Luca Morisi è il social media manager di Matteo Salvini, uno degli artefici del successo su Facebook, Twitter e Instagram del ministro dell’Interno.

Luca Morisi prende in giro un bambino con la maglietta rossa

Nella giornata di ieri ha lanciato sui diversi canali la partecipazione di Salvini al programma di Raitre Alla Lavagna, un format all’interno del quale un personaggio famoso deve confrontarsi con una classe di bambini delle scuole elementari. La fotografia utilizzata per promuovere la trasmissione ritrae Matteo Salvini in mezzo ai bambini, in cattedra, davanti a una lavagna sulla quale si intravede la scritta «sovranismo» lasciata da un gessetto.

Mentre la maggior parte dei bambini sembra essere felice, c’è un ragazzino con la maglietta rossa – lasciato ai margini della fotografia, all’estrema sinistra di Salvini – che non ha proprio un’espressione del volto allegra. Anzi, sembra essere anche abbastanza stufo del teatrino del set fotografico. Qualcuno, su Twitter, lo ha fatto notare allo stesso Morisi che ha risposto in maniera poco elegante.

«È il nipote di Martina» – ha scritto il social media manager di Salvini postando una foto del segretario dimissionario del Partito Democratico.

Luca Morisi

La questione era stata sollevata dall’autore di Repubblica Luca Bottura, sia attraverso un post sui social network, sia attraverso un articolo sul quotidiano cartaceo di questa mattina.

Prendere in giro un bambino ed esporlo al pubblico ludibrio in nome di una propaganda politica continua non è professionale. Qualche giorno fa anche alcuni esponenti della Lega avevano criticato Matteo Renzi che aveva postato una fotografia con la sua nipotina affetta dalla sindrome di Down per rispondere al video in cui Rocco Casalino sembrava insultare questi bambini. Siamo in un mondo, quello dei social network, in cui tutto sembra lecito. Sta solo alla decenza dei singoli non approfittare di questo assurdo stato di natura.

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