Luca Morisi chiede agli amici salviniani di «affilare gli artigli» contro i grillini

Che la comunicazione social del ministro dell’Interno fosse affidata a una persona che non usa mezze misure, lo si era capito già quando – nei giorni di Pasqua – postò una fotografia di Matteo Salvini con in braccio un mitra. Adesso che sta iniziando una nuova campagna elettorale (ma è mai finita davvero?), Luca Morisi chiama a raccolta tutte le truppe salviniane del web e chiede loro di «affilare gli artigli».

Luca Morisi vuole che i salviniani affilino gli artigli

Il contesto per questa ‘chiamata’ è rappresentato dalla crisi scatenata dallo stesso ministro dell’Interno. Nella diretta di ieri sera da Pescara, evidentemente, diversi elettori pentastellati hanno inondato la bacheca social del leader della Lega con commenti negativi, in gran parte contrari a questa sua ultima uscita.

L’insulto più elegante è rappresentato dalla definizione «coniglio che scappa», ma sono altri i messaggi negativi nei confronti del ministro dell’Interno. Ad accorgersene, ovviamente, è stato il suo social media manager Luca Morisi che porta la crisi anche nel mondo virtuale dei social network.

Il post su Facebook di Luca Morisi, social media manager di Salvini

«Torme di grillini che si fingono elettori della Lega si divertono ad infestare la pagina del Capitano (li si scopre subito: guardi il loro profilo e trovi un video di Fico o una grafica per la decrescita felice e l’Italia “a manovella”) – ha scritto Morisi su Facebook -. Li aspettavamo, quasi quasi ci mancavano!
Amici salviniani, avete affilato gli artigli? Buonanotte».

L’espressione «affilare gli artigli» si applica proprio benissimo all’odio che si diffonde in rete e che sia Movimento 5 Stelle, sia Lega hanno contribuito a diffondere soprattutto nell’ultimo anno e mezzo. I social network, stando a questa accezione di Luca Morisi, sono un grande ring digitale, dove ognuno è libero di far male all’avversario come può. Affilare gli artigli significa prepararsi al graffio, al sanguinamento altrui. Quello che prima era lo scontro fisico nelle piazze è diventato rissa da social network. Sarà una campagna elettorale ancora più difficile della precedente.

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