Il dramma della studentessa di medicina Lorena Quaranta strangolata in casa dal compagno

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L'uomo ha poi tentato il suicidio, ma è stato fermato dalle forze dell'ordine

Studentessa di medicina, una vita – in questo periodo – completamente assorbita dall’emergenza coronavirus. Lorena Quaranta cercava di informare e sensibilizzare i suoi contatti sui social network negli ultimi giorni, diffondendo notizie su come affrontare l’isolamento e sulle storie dei medici che, in prima linea, combattono contro il contagio. La ragazza è stata uccisa dal proprio compagno mentre si trovava in casa insieme a lui. Dal 2014 studiava Medicina all’università di Messina. Il suo compagno era anche un suo collega: dopo averla strangolata, ha chiamato il 112 per autodenunciarsi. Le forze dell’ordine lo hanno trovato mentre, a sua volta, stava tentando il suicidio.



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Lorena Quaranta, l’uccisione della studentessa di medicina

«È un dramma nel dramma – ha detto Matteo Francilia, il sindaco di Furci Siculo, paese di cui la vittima è originaria -. Stamattina ci siamo svegliati con la notizia di questa tragedia. Siamo sconvolti, la nostra comunità è da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza di genere, abbiamo anche istituito un centro di ascolto. Chi si macchia di simili gesti deve marcire in galera».



Il problema della violenza di genere è stato spesso sottovalutato in questo periodo di autoisolamento all’interno di abitazioni che, spesso, hanno rappresentato una vera e propria prigione. L’uccisione della giovane studentessa di medicina rientra nella casistica dei femminicidi che, purtroppo, non si fermano nemmeno in questo momento così particolare. A scoprire il delitto sono stati i carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva con il comandate Maurizio La Monica e i militari della compagnia di Taormina con il capitano Arcangelo Maiello.

Ancora ignote le cause del gesto, anche se – in base alle prime ricostruzioni – il compagno della ragazza l’avrebbe uccisa al termine di una violenta lite. La comunità locale è sconvolta da questa notizia. «Sono 4 milioni, secondo recenti stime, le donne vittime di violenza domestica in Italia – ci aveva detto il presidente di BeFree sostenendo che il governo non avesse fatto abbastanza per le potenziali vittime di violenza domestica in questo periodo di quarantena -. Quelle che si rivolgono ai centri anti-violenza sono solo il 4% di quelle che subiscono violenze, mentre solo il 7% si rivolge alla polizia. Quello della denuncia, non è un percorso semplice, le donne hanno bisogno di supporto e assistenza psicologica e legale, anche in questa fase storica».



FOTO dall’account Facebookd di Lorena Quaranta