La Lombardia chiede al governo di riaprire le attività produttive dal 4 maggio

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L'idea è quella di non aspettare oltre l'ultimo termine fissato dal dpcm di Giuseppe Conte

Il 4 maggio è stata la data ultima indicata prima di Pasqua dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha esteso fino a quel momento le misure di lockdown previste in tutta Italia. Le attività produttive, salvo poche eccezioni inserite nell’allegato 1 del dpcm del 14 aprile, mantenevano la loro chiusura fino al principio del mese prossimo, come previsto dalla task force che sta coordinando l’emergenza in vista della fase 2. Adesso la Regione Lombardia, che nella giornata di ieri ha dichiarato in qualche modo superato il momento del massimo picco della crisi da contagio, sta già pensando a questa ripresa e ha chiesto al governo italiano di riaprire tutte le attività commerciali già a partire dal 4 maggio, superando eventuali nuovi rinvii per le chiusure.



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Lombardia apertura 4 maggio, la richiesta al governo

La Lombardia ha potuto avanzare questa proposta all’esecutivo sulla base di una strategia che si compone di 4 D: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia).



La regione guidata da Attilio Fontana ha chiesto una sorta di apertura scaglionata, soprattutto sulla base degli orari di lavoro, delle aziende e delle attività produttive, con una possibilità di interessare – nell’ambito di queste riaperture – anche le scuole e le università, contando su soluzioni creative per evitare sovraffollamenti anche nei mezzi pubblici utilizzati per raggiungerle.