A partire da domani, martedì 6 ottobre – e per almeno due settimane – Parigi e i tre dipartimento di Seine-Saint-Denis, Hauts-de-Seine e Val-de-Marne verranno considerate «zone di massima allerta dell’emergenza coronavirus». Questo significa, a livello pratico, che i bar verranno tenuti chiusi e i ristoranti dovranno rimanere aperti con misure sanitarie rafforzate a partire dalla capienza massima diminuita. Andranno inoltre registrati e mantenuti i nomi e i dati dei clienti seduti allo stesso tavolo.
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Mentre nel mondo la soglia delle persone contagiate supera i 35 milioni e la presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen è in autoisolamento dopo aver scoperto di essere entrata in contatto con una persona risultata positiva, a Parigi anche le università dovranno subire cambiamenti a partire dal numero di studenti ammessi a lezione. Parigi passa così da «zona rossa» a «zona di massima allerta» – colorata in scarlatto sulla cartina diffusa dal ministero della Salute – vista la continuità dei dati preoccupanti.
La Francia solo nelle ultime 24 ore ha registrato 12.565 nuovi casi di positività al Covid, un numero che ha preoccupato la sanità pubblica. Il tasso di positività è salito all’8,2%, livelli che non sono mai stati raggiunti negli ultimi mesi. Il ministro della Salute francese Olivier Véran aveva detto, quattro giorni fa, che se i dati Covid fossero peggiorati ulteriormente non ci sarebbe stata «altra scelta che mettere in massima allerta Parigi e la periferia interna». Dopo un’osservazione durata qualche giorno, in effetti, i dati sui nuovi contagi sono rimasti alti e il numero di persone positive è stato registrati – negli ultimi sette giorni – a 270 ogni 100 mila persone. Negli ospedali dell’Ile-de-France le terapie intensive si stanno riempiendo e, attualmente, più del 35% dei posti sono occupati da persone affette da Covid.