Perché ci sorprendiamo dello studio dell’Ispi sul lockdown per gli anziani?

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Si tratta di indicazioni che conosciamo sin dall'inizio della pandemia

L’analisi dell’Ispi è molto chiara e presenta una strategia che si basa su cose che gli esperti ripetono dall’inizio della pandemia. E che, pure, non sono mai state prese in considerazione dai decisori politici. In verità, nemmeno dai componenti di quel comitato tecnico-scientifico che dovrebbe supportare la politica in Italia nella gestione dell’epidemia di coronavirus. Lo studio dell’Ispi – presentato da Matteo Villa – propone la soluzione del lockdown anziani. O meglio di un lockdown per fasce d’età.



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Lockdown anziani, lo studio dell’Ispi

E si basa su questa indicazione di massima: l’82% dei morti per Covid aveva più di 70 anni e il 94% ne aveva più di 60. La letalità plausibile del virus cresce esponenzialmente con l’età. Per questo motivo, secondo l’Ispi, l’isolamento degli anziani – sebbene debba fare i conti con alcune questioni etiche come la libertà di movimento – potrebbe essere un antipasto rispetto al lockdown generalizzato, evitando però di bloccare tutti i settori produttivi, oltre che l’istruzione.



Un compromesso che, tuttavia, riuscirebbe a salvare vite umane in gran numero. L’Ispi, in modo particolare, evidenzia un passaggio di questo tipo. Prevedendo uno scenario in cui non dovessero essere prese misure di contenimento particolari come quello di un lockdown o di un blocco parziale delle attività, si afferma questo:

«Se si infettasse il 70 per cento degli altri italiani, il numero totale dei decessi previsti con 29 milioni di contagi sarebbe inferiore a quello fatto registrare tra marzo e maggio nel corso della prima ondata, circa 49mila persone».



I problemi etici di un lockdown anziani

Ovviamente, ci sono degli aspetti pratici che andrebbero valutati. Innanzitutto, le strutture per poter allestire lockdown anziani per quelle persone che non sono autosufficienti e che non possono avere elementi per portare avanti uno scorcio della propria vita in isolamento. Lo stesso vale per i congiunti di questi anziani che, molto spesso, rappresentano il loro unico sostentamento materiale. Ma l’obiettivo è la lotta alla pandemia, con un effetto minore possibile sull’economia: e con delle politiche sociali ben indirizzate, lo Stato avrebbe potuto senz’altro adottare una soluzione di compromesso. Semplicemente, non ci ha mai pensato.