Lo aveva già previsto il dpcm, lo hanno messo in atto le regioni che stanno facendo i conti con una diffusione ancora più capillare del contagio da coronavirus. Nel provvedimento firmato da Giuseppe Conte lo scorso 18 ottobre, infatti, le regioni erano autorizzate – laddove il contagio fosse più esteso – a prendere provvedimenti più stringenti rispetto a quelli stabiliti dall’autorità centrale di Roma. Ecco perché, in questa settimana, si è assistito a nuove limitazioni regione per regione, con provvedimenti più stringenti per la libertà di movimento dei cittadini.
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Le prime regioni a prendere provvedimenti, in ordine di tempo, sono state Lombardia e Campania. Non a caso sono i due territori (ma la Lombardia ha più del triplo dei contagi della Campania, in base ai dati della giornata del 21 ottobre) che in Italia presentano le situazioni più complesse.
In Lombardia, Attilio Fontana – nonostante qualche polemica con Matteo Salvini – ha firmato l’ordinanza che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5. Per chi dovesse spostarsi in questa fascia oraria per motivi di lavoro o per motivi di salute, è prevista la compilazione di una autocertificazione. Il provvedimento entrerà in vigore il 22 ottobre. Nel pomeriggio di oggi potranno essere emanate altre ordinanze sulla chiusura nei week-end dei centri commerciali.
In Campania, il presidente Vincenzo De Luca ha stabilito il coprifuoco dalle 23 alle 5, ma ha in più previsto il divieto di spostamento – quando questo non fosse necessario – da una provincia all’altra della regione. Fino al 30 ottobre, inoltre, il presidente della Campania ha ritenuto necessario chiudere le scuole di ogni ordine e grado.
In Lazio, nella serata di ieri, il governatore Nicola Zingaretti ha firmato l’ordinanza di un coprifuoco dalle 24 alle 5, che scatterà a partire dalla notte tra il 23 ottobre e il 24 ottobre. Didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, tranne che per i primi anni. Inoltre, la didattica a distanza verrà attuata anche nelle università, tranne che per gli studenti al primo anno e per le attività di laboratorio.
In Liguria, Giovanni Toti ha previsto un’ordinanza più soft per il momento: la didattica a distanza verrà applicata al 50% nelle scuole secondarie di secondo grado, tranne che nelle classi prime. Divieto assoluto di assembramenti.
In Piemonte, invece, Alberto Cirio indica le 24 come orario di chiusura dei locali pubblici, mentre dalla prossima settimana la didattica a distanza nelle superiori (tranne che nelle classi prime) verrà applicata al 50%. I centri commerciali, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, verranno chiusi nel fine settimana.
Oltre alle limitazioni regione per regione, inoltre, i singoli comuni – a seconda dei casi – potranno prendere dei provvedimenti ancor più restrittivi.