Di Maio in Libia per portare il contributo dell’Italia al cessate il fuoco deciso nel paese e anche per dare nuovo impulso agli investimenti italiani. Il ministro degli Esteri è atterrato questa mattina per incontrare capo del governo di accordo nazionale, Fayez al-Sarraj, il presidente del parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, il presidente della Noc (compagnia petrolifera nazionale) Mustafa Sanalla e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Khaled Al-Meshri. Tutte queste figure hanno un ruolo centrale per il raggiungimento della pace e per programmare regolari elezioni nel paese.
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La visita di Di Maio in Libia non mira solo ad appoggiare il cessate il fuoco e a lavorare perché la pace proceda nel migliore dei modi ma anche a fare gli interessi economici del nostro paese. Il ministro degli Esteri è oggi accompagnato dal sottosegretario Di Stefano, suo delegato per l’istituzione di una commissione mista Italo-libica per questioni economiche. Nel primo viaggio all’estero dopo la ripresa dei lavori – l’ultimo era stato il 17 agosto in Tunisia – Di Maio e Di Stefano tastano il terreno per capire la situazione.
Di Maio ha in mente di dare un nuovo impulso agli investimenti del nostro paese in Libia riprendendo in mano quelli che erano gli accorsi siglati, a suo tempo, da Silvio Berlusconi. L’obiettivo è quello di investire più denaro italiano in Libia così da offrire nuove opportunità di crescita sia alle nostre imprese che al popolo della Libia. Sulla questione Di Maio e Sarraj – presidente del parlamento – avevano già discusso in precedenza, nel corso dell’ultima visita del ministro a Tripoli. Visti i presupposti si può supporre che il ruolo dell’Italia nella pace libica e le implicazioni economiche saranno rilevanti.