Libero accusa i migranti di portare in Italia miseria, stupri e ora malaria

06/09/2017 di Redazione

Malaria migranti è un binomio fin troppo scontato per chi specula sulla diffusa ostilità della popolazione all’ingresso di stranieri nel nostro Paese. I politici che hanno sfruttato il caso della bambina di quattro anni morta di malaria dopo averla contratta in modo sconosciuto sono già abbastanza numerosi, tutti collocati a destra. Libero ha realizzato una prima pagina davvero allucinante, a corredo di un lungo articolo di Pietro Senaldi, dal titolo “Dopo la miseria, portano le malattie”.

MALARIA COLPA DEI MIGRANTI, IL TITOLO DI LIBERO SULLA MORTE DELLA BAMBINA DI TRENTO

Secondo la testata diretta da Vittorio Feltri il governo si disinteressa delle cause della malatrie, che sembrano quasi più gli arrivi dei migranti più che le punture della zanzara anofele, e insiste con l’accoglienza. Il sommario dell’articolo riesce a esser ancora più urlato: ” La politica delle porte aperte presenta il conto: un giorno sono stupri e botte, un altro giorno un contagio mortale. Più che generosi, noi italiani siamo fessi”. Pietro Senaldi inizia il pezzo rimarcando che Libero non avrebbe mai voluto scrivere un simile articolo, probabilmente l’unica parte che condividiamo anche noi, rispetto della punteggiatura e della sintassi a parte.

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Il titolo, leggermente forzato diciamo così, è motivato con il ricovero di due bambini del Burkina Faso malati di malaria, probabili responsabili della trasmissione della malattia secondo Libero. Il problema, dal punto di vista medico, e anche giornalistico, è che non basta esser malati di malaria per diffonderla. La zanzara anofele deve pungere prima un malato e poi una persona sana per trasmettere la malaria. Al momento nessun scienziato, entomologo, o medico sa con certezza se questo tipo di zanzara sia presente in Italia, e nello specifico nelle zone dove la bambina ha contratto la malattia. Se il legame tra i malati di malaria del Burkina Faso e la bambina morta è al momento davvero esagerato, non ci son aggettivi per descrivere il legame con gli stupri di Rimini e di Milano. Per non esser da meno, anche il Tempo ha definito la malaria la malattia degli immigrati.

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