Libero, il colera a Napoli e gli immigrati che «ci regalano malattie»

«Più migranti, più malattie». «Gli stranieri ci regalano per lo più malattie». Il quotidiano Libero – che già in passato è finito al centro di polemiche per aver descritto gli immigrati come portatori di patologie – presenta così la notizia del ricovero a Napoli di una donna e del figlio neonato, originari del Bangladesh e residenti in provincia di Caserta, affetti da colera. Il giornale diretto da Pietro Senaldi ha deciso dunque di sollevare ancora un allarme, come fece quando una bambina di Trento, Sofia, fu ricoverata per la malaria, malattia che uccise la piccola nel giro di poche settimane. Una scelta quantomeno discutibile.

Libero e i due casi di Colera a Napoli: «Più migranti, più malattie»

«Torna il colera a Napoli. Lo hanno portato gli immigrati», è l’apertura di Libero in prima pagina. «Ma quali risorse», dice poi il giornale nei titoli e nei sommari nelle pagine interne. «Il nostro allarme era reale: più migranti, più malattie». E ancora: «Quando denunciammo il problema, fummo accusati di razzismo. Però i fatti lo dimostrano: importiamo patologie che avevamo debellato». Senaldi nel suo articolo è altrettanto netto. Il direttore scrive che i governi precedenti a quello in carica hanno «costruito un’immensa plebe multietnica che si scambia disagi, povertà e patologie». Poi cita uno studio della ‘Società Italiana Malattie Tropicali’ secondo cui «il 70% della popolazione carceraria è affetta da una malattia cronica». Quindi conclude: «La situazione sanitaria è precipitata a causa del sovraffollamento, dovuto al costante aumento dei detenuti di origine straniera, ormai oltre il 33%. Quanto questi usciranno, malati, si trasformeranno in untori esattamente come gli immigrati che arrivano da zone sottosviluppate nel mondo».

(Immagine di copertina: l’apertura di Libero in prima pagina del 4 ottobre 2018)

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