In migliaia tornano a manifestare contro il governo in Libano, dove una lunga crisi economica e il lockdown stanno mettendo a dura prova i cittadini.
Durante il mese di luglio, e nonostante le regole sul distanziamento sociale, i cittadini nei principali centri urbani del Paese sono scesi in piazza, cantando slogan contro il governo e manifestano il loro malcontento.
La crisi, il risultato di anni di corruzione delle autorità locali e governative e una pessima gestione finanziaria delle risorse del Paese, ha causato livelli di disoccupazione e povertà senza precedenti, la chiusura forzata di innumerevoli attività e un’inflazione alla stelle (la lira libanese ha perso circa il 70% del suo valore dall’ottobre scorso).
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Già dallo scorso autunno, il malcontento generale era risultato in proteste di massa, alcune violente, contro l’elite politica. A causa della pandemia da coronavirus però, le manifestazioni si erano completamente fermate.
Il governo del Primo Ministro Hassan Diab, è al potere da poco più di 4 mesi ma i manifestanti lo accusano di aver fatto poco o niente per alleviare il i grandi problemi che ha ereditato.
Come in molti altri Paesi in Medio Oriente e nel resto del mondo, Il lockdown ha reso le condizioni di vita e le difficoltà economiche della popolazione sempre peggiori. In alcune città, i residenti non hanno elettricità. A livello nazionale, le banche si rifiutano di rilasciare contanti e in molti fanno fatica a comprare beni essenziali come detersivi e pannolini.
Il problema dell’elettricità è da sempre uno dei motivi per cui i cittadini protestano contro il governo. Negli ultimi mesi, però, la situazione è diventata critica. A Beirut, la capitale dove vive circa il 3% della popolazione libanese, dei vecchi generatori sono l’unica fonte di energia per i lampioni e altre luci necessarie.
Persino il Rafik Hariri University Hospital, la principale struttura sanitaria dove vengono curati i pazienti di Covid-19, rimane spesso senza corrente.
Beirut, una delle città più dinamiche, turistiche e vibranti della regione, ha decisamente cambiato aspetto. Il suo brillante skyline, cosí come la speranza degli abitanti, sono infatti scomparsi.
(Immagine di copertina: Wikimedia Commons)