Il prestito del dipinto che ha fatto dimettere in blocco il comitato scientifico degli Uffizi

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Il Leone X di Raffaello è stato concesso alle Scuderie del Quirinale per la mostra romana di marzo

Era stato inserito nella lista delle opere inamovibili, approvata e firmata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, eppure il Leone X di Raffaello è stato spostato. La direzione è la mostra dedicata all’artista che partirà il 5 marzo alle Scuderie del Quirinale. Una decisione che ha scatenato una forte indignazione, in particolare del comitato scientifico che ha presentato in blocco le dimissioni.



Il prestito del dipinto che ha fatto dimettere in blocco il comitato scientifico degli Uffizi

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Con una lettera al Ministero dell’università e al Comune di Firenze, Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso hanno rassegnato le loro dimissioni, spiegando di aver lavorato per diversi mesi alla lista delle 23 opere inamovibili che includeva anche il Leone X di Raffaello, che invece verrà dato in prestito alle Scuderie del Quirinale. «Nella riunione del 21 ottobre il Comitato aveva approvato, su proposta del direttore Schmidt, una prima lista di 23 opere inamovibili per appartenenza al fondo principale» tra cui figura «al n. 19 il ritratto di Leone X con i cardinali di Raffaello». Posizione difesa anche durante la riunione del 9 dicembre dove i quattro membri del comitato scientifico avevano espresso all’unanimità il parere contrario al prestito del dipinto di Raffaello alle Scuderie del Quirinale: «non si poteva che rispettare la lista approvata due mesi prima. L’ultima riga del verbale recita infatti così: “Permane il diniego del Leone X, nonostante le motivazioni addotte dal Direttore”». Eppure, il comitato scientifico ha appreso dai giornali che il dipinto era già stato promesso in prestito. «Constatiamo che tenerci occupati per mesi nella discussione di liste che rimangono platealmente inapplicate vanifica l’esistenza stessa del Comitato – hanno scritto i 4 nella lettera – Pertanto oggi ci troviamo costretti a prendere atto della situazione e dunque a rassegnare le nostre dimissioni. Pensiamo che le dimissioni collettive del Comitato del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi».



Ma il direttore Eike Schmidt non è intenzionato a fare alcun passo indietro. «Rivendico pienamente il patriottismo di questa decisione, in difformità con quanto suggerito dal comitato consultivo delle Gallerie degli Uffizi – ha dichiarato – la grande mostra su Raffaello, un evento culturale epocale sarà uno dei grandi motivi di orgoglio dell’Italia nel mondo intero quest’anno, non poteva fare a meno del Leone X , un capolavoro che tra l’altro è in ottima salute e in perfetta condizione di viaggiare a Roma dopo essere stato restaurato dagli specialisti dell’opificio delle Pietre Dure». «Gli Uffizi sono orgogliosi di aver potuto instaurare questa collaborazione straordinaria con il Quirinale – ha aggiutno il direttore – e di poter contribuire, con tutte le nostre forze scientifiche e con una cinquantina di opere, ad una esposizione che già fin da ora è destinata ad entrare nella storia della museologia mondiale»..

(Credits immagine di copertina:  Wikimedia Commons)