L’Unità, la testata rossa diventa Mora. Ma arrivano le smentite

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La Piesse Srl, editore del giornale fondato da Gramsci, spiega che non c'è alcuna trattativa con l'ex agente dei Vip

Per un solo istante Antonio Gramsci si sarà rivoltato nella tomba. Vedere associato il nome di una storica testata di Sinistra, come L’Unità, a quello di Lele Mora sarebbe stato un grave colpo fatale attorno per tutte le convinzioni e ideologie sociali e politiche. Ma ora, dopo meno 24 ore di tam tam mediatico, arriva la smentita da parte della Piesse Srl, editore dello storico quotidiano fondato nel 1924, anche se l’agente dei Vip continua a ribadire che la direzione de L’Unità sarà sua.



A chi credere? Considerando che l’interesse preminente – in una mera logica di mercato – sia quello dell’editore, è abbastanza ovvio considerare attendibili i rumors che arrivano proprio da Piesse (Pessina – Stefanelli), la società che controlla la maggioranza dell’azienda editrice dello storico quotidiano: «Non c’è nessun contatto, tantomeno una trattativa» con Lele Mora. Nonostante questa presa di posizione decisa, l’ex manager dei vip continua a ribadire che il giornale legato alla sinistra italiana sia stato acquistato da una cordata straniera (non europea) – di cui fa parte un suo amico – e che lui sarà alla direzione del nuovo quotidiano.

La smentita dell’editore de L’Unità

Lele Mora continua a ribadirlo nonostante le smentite e farebbe un po’ specie vedere proprio lui alla direzione del giornale fondato da Antonio Gramsci, simbolo della sinistra. L’ex agente dei vip, in un’intervista rilasciata a Libero nel 2007, dichiarò: «I miei sono fascisti e sono fascista anch’io, mussoliniano nell’anima. Nella mia casa a Bagnolo Po ho diversi busti del Duce. Mio nonno era camicia nera. Ancora oggi, con i miei genitori e le mie sorelle andiamo a pregare tutti gli anni a Predappio sulla tomba del Duce. Del fascismo mi piace tutto, proprio tutto».



Lele Mora e i baci mattutini al busto di Mussolini

Del suo fascismo e della sua apologia della dottrina mussoliniana – reato dal 1952 grazie alla Legge Scelba – Lele Mora ne ha sempre fatto un vanto, come spiegato al settimanale Chi nel 2009: «Mio padre è un mussoliniano convinto. In casa ha il busto del duce e ogni giorno lo pulisce con cura. Anch’io ne tengo uno sulla mia scrivania e lo bacio tutti i giorni». Con buona pace di Mussolini, ma soprattutto di Antonio Gramsci.

(foto di copertina: MATTEO BAZZI/ ANSA)