Legge elettorale: anno nuovo, vita vecchia?

02/01/2014 di Maghdi Abo Abia

Il 2014 si apre con la politica che si batte per la legge elettorale. Dopo la festa del 31 dicembre e passati i bagordi post-Natale, i responsabili dei principali partiti e movimenti politici del Paese ridanno fiato alle polemiche con l’obiettivo di arrivare in tempi più o meno rapidi ad una legge che possa far cadere nel dimenticatoio, una volta per sempre, il fatidico Porcellum, partendo dalle proposte odierne di Matteo Renzi.

 

SERVE UNA CONVERGENZA – Matteo Renzi ha dato fuoco alle polveri lanciando quella che è la sua proposta in tema di legge elettorale. Parlando in prospettiva, secondo Renzi è opportuno che le forze politiche trovino «un accordo serio, istituzionale, su tre punti: legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del Titolo V». Per quanto riguarda la Legge elettorale Renzi, dalla sua e-News d’inizio anno, ha chiesto una convergenza alle altre forze politiche rilanciando la coalizione tra le forze della maggioranza perché, ha spiegato il segretario del Pd, le riforme non possono essere né pensate né prodotte dal solo Pd.

 

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LE TRE PROPOSTE DI RENZI – Parlando della legge elettorale, Renzi è stato a dir poco chiarissimo: «Rinunciamo a formulare la nostra proposta, ma offriamo diversi modelli alle forze politiche che siedono insieme a noi in Parlamento». Ed i tre modelli in questione sono la legge elettorale spagnola, la legge Mattarella corretta, il doppio turno di coalizione dei sindaci. L’obiettivo è quello di approvare una riforma di tipo maggioritario che, ha continuato Renzi, «garantisca la stabilità e l’alternanza e che eviti il rischio di nuove larghe intese». La mossa di Renzi è facilmente intuibile.

L’IRONIA DEI CINQUE STELLE – Proponendo un’idea chiara e netta, ha passato la palla nel campo degli avversari spingendoli a proporre un’idea diversa o a prendere posizione magari contro l’opinione pubblica. Il messaggio è stato colto dal Movimento Cinque Stelle in modo a dir poco contraddittorio. Subito dopo la proposta sono arrivati i tweet di deputati come Giulia Di Vita che ha commentato: «Ma per conoscere le proposte che Renzie da settimane annuncia/sfida/ lancia/ pubblicizza/millanta/ecc che giornale devo comprare?» continuando: «Renzie mandaci ste proposte! #AAAcercasi le proposte di Renzie!». I parlamentari a Cinque Stelle nel loro sito web hanno commentato così: «Matteo Renzi, il leader telecomandato, continua ripetere a pappagallo le storielle che gli suggeriscono i suoi ignoranti mentalisti che nulla sanno né del Pd né (tantomeno) del Movimento 5 Stelle», con Luigi di Maio che parla di ritorno alle urne col Mattarellum.

 

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L’ORDINE DISATTESO – E dire che le reazioni non erano previste, specie dopo che i deputati ed i senatori del Movimento hanno ricevuto un sms firmato dal capogruppo Francesco D’Incà (almeno queste sono le voci), in cui si chiedeva loro, in maniera alquanto perentoria: «Non cedere alle provocazioni di Renzi su media, le risposte verranno date dai capogruppo M5S nelle sedi opportune». E per non farsi mancare niente, la rete ha anche ospitato uno scontro tra l’ideologo del Movimento, il professor Paolo Becchi, che ha avuto da dire con il senatore Orellana ed il deputato Prodani che hanno risposto al primo che su Twitter aveva affermato che non ci sarebbe mai stato un percorso di riforme con il Movimento, chiedendosi a che titolo parlasse.

NCD PER IL SINDACO D’ITALIA – Poi c’è la questione Nuovo Centrodestra. Il movimento guidato da Angelino Alfano nel quale sono confluiti tutti gli ex-Pdl che hanno rifiutato Forza Italia ha già detto quale sarà la propria posizione. A parlare è stato Alfano, che ripreso dall’agenzia Asca ha confermato che secondo loro il modello migliore è quello del sindaco d’Italia. Doppio turno ed elezione diretta, quindi: «Siamo coerenti con quanto detto -queste le parole di Alfano- noi siamo pronti al lavoro sulla legge elettorale sul modello dei Sindaci. L’impianto di quella legge e’ chiaro e ha funzionato. Non c’è bisogno di molte altre parole. Se si vuole si puo’. Noi la legge elettorale la vogliamo cambiare e subito».

FORZA ITALIA PER IL MODELLO SPAGNOLO – Se si decidesse di agire a maggioranza, allora, avremmo con una discreta certezza un presidente del Consiglio eletto come se fosse un sindaco. Ma Renzi ha chiesto la più ampia convergenza possibile, ed allora bisogna vedere cosa vogliono gli altri. Della questione Cinque Stelle abbiamo già detto. Ora tocca a Forza Italia. E secondo il movimento che fa capo a Silvio Berlusconi, il modello migliore è quello spagnolo. Maria Stella Gelmini, ripresa dall’Asca, ha spiegato che la scelta s’inserisce nella necessità di mantenere la logica dell’alternanza. «Partendo da questa premessa e alla luce delle tre proposte di Renzi -ha spiegato la Gelmini- noi siamo pronti non solo a discutere, ma e’ anche nota la nostra posizione a favore del modello spagnolo, il che non esclude l’apertura a nuovi modelli».

SEL E CINQUE STELLE PER IL MATTARELLUM – L’intervento dell’ex ministro dell’Istruzione si chiude con la richiesta di un ritorno precoce alle urne ribadendo la necessità che alla sera delle elezioni ci sia un vincitore. Ed a proposito di forze politiche, è necessario ricordare anche la posizione di Sel per cui la scelta migliore resta il Mattarellum, accodandosi quindi a quanto pensa il Movimento Cinque Stelle, mentre per la Lega Nord, la cui posizione è stata espressa dal neosegretario Matteo Salvini, l’accelerazione sulla legge elettorale non ha alcun senso perché sono due anni che si blatera di questo tema. La giornata di oggi è quindi servita per capire quanto siano ancora distanti le parti. L’unica possibilità al momento è quella di un asse Pd-Ncd, perché altrimenti la discussione rischia di andare avanti ancora per molto tempo.

(Photocredit ANSA/ETTORE FERRARI)

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