L’abominevole faida dei manifesti a 5 stelle

22/05/2014 di Redazione

C’è aria di baruffa ad Anzola dell’Emilia, comune feudo del PD a pochi chilometri da Bologna, dove il proconsole grillino Dario Pattacini si è lanciato in una campagna di sabotaggio del locale candidato a 5 stelle.

pattacini anzola 1

IL RITORNO DI PATTACINI – Dario Pattacini è assurto alle cronache nazionali perché finito al centro dello scandalo delle interviste televisive (sue) vendute a diversi politici emiliani, tra i quali Giovanni Favia. Al tempo Beppe Grillo tuonò contro Favia e contro questo orrendo mercimonio e Favia cadde poi in disgrazia. Stupisce quindi ritrovare oggi lo stesso Pataccini, che non è candidabile, investito di un’autorità che secondo i grillini anzolesi deriva da un filo diretto con i vertici del partito, negato agli altri. Ancora di più vista la recente minaccia di processare i giornalisti venduti, per ora pare che Grillo li assuma più che processarli. L’uomo si definisce «l’incaricato unico a parlare con la stampa», tanto da telefonare a chi tra i giornalisti osa parlare con gli avversari per dire che non devono farlo.

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L’UOMO DI GRILLO – Ed è grazie a questa autorità che da mesi si è messo in urto con gli anzolesi che invece hanno scelto il loro candidato e ora sono impegnati nella campagna elettorale, una faida che è culminata ieri nell’azione con la quale Pattacini ha coperti i manifesti del locale candidato a 5 stelle, Vittorio Borghi, con quelli anonimi del Movimento 5 Stelle per le europee. Borghi è legittimo titolare dell’uso del simbolo, concesso da Grillo nero su bianco, ma evidentemente a Pattacini non va giù vedere il volto del rivale sui manifesti che, a suo dire, necessitavano della sua preventiva approvazione. Così è passato all’azione e ha coperto tutti i manifesti per le comunali con quelle per le europee, cancellando di fatti la presenza del suo stesso partito dai tabelloni per le comunali, oltre ovviamente al mettere i manifesti per le europee negli spazi riservati alle comunali infrangendo le regole. Azione che poi ha rivendicato con orgoglio sulla sua pagina Facebook che gestisce a nome di Anzola in Movimento e che si contrappone a quella dei rivali anzolesi.

E TUTTO IL PAESE RIDE – La rivendicazione è andata male, il primo commento che ha raccolto recita infatti: « i manifesti per le comunali vanno da una parte ed i manifesti per le europee vanno da un’altra parte! non a turni uno sopra all’altro! non facciamoci compatire!». E tra gli altri non si trova traccia di sostegno all’iniziativa di Pattacini, nemmeno sulla sua pagina personale. Le voci che giungono dal paese raccontano di un PD molto soddisfatto e di una generate ilarità nei confronti della pattuglia pentastellata, che comunque ad Anzola non ha mai potuto coltivare grandi speranze e che punta semplicemente a conquistare il primo consigliere comunale a 5 stelle, in uno degli storici feudi bolognesi del PD.

ULTIM’ORA – Mentre in paese fervono i preparativi per la festa del PD e il prevedibile trionfo di un candidato che si è rivelato molto popolare, i manifesti di Borghi hanno ricoperto quelli di Pattacini e sanato l’offesa. Stay tuned, mancano ancora alcuni giorni alle elezioni.

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