La vera storia del cartello di Starbucks che «non accetterà più pagamenti in contanti»

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All'estero (e da poco anche in Italia) si sta diffondendo questo "allarmismo". Proviamo a spiegare bene la genesi di questa vicenda

Trovare una foto condivisa sui social, ometterne il contesto (spesso non essendone a conoscenza) e attribuire “una parte al tutto”, come una sorta di sineddoche in chiave bufalesca. Uno spartito che conosciamo bene e che, spesso e volentieri, è alla base della condivisione compulsiva di notizie parziali, incomplete o del tutto false. E seguendo questo canovaccio, da alcun giorni si sta sollevando una polemica nei confronti della famosa catena statunitense di caffetterie (diffuse in tutto il mondo) Starbucks, accusata di aver deciso di interrompere la possibilità di accettare pagamenti in contanti.



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Tutto è partito da una foto raccolta da una catena di Sant’Antonio – uno dei maggiori veicoli di bufale e disinformazione – in cui si mostra un cartello presente all’interno di uno dei negozi Starbucks (non in Italia). Questo è il contenuto del messaggio diffuso a ripetizione sulle varie chat e condiviso da molti utenti anche sulle altre piattaforme social.



Il cartello immortalato, in effetti, sembra confermare proprio questa narrazione: «Dal 1° ottobre 2022 accetteremo esclusivamente pagamenti con carta, contactless o rewards (la campagna di “premi” per i clienti fidelizzati, ndr)». E allora, perché parliamo di bufale e disinformazione?



Starbucks e il cartello sul pagamento solo elettronico

Innanzitutto partiamo dalla prima apparizione di questa immagine sui social. Era il 29 agosto quando questo scatto è apparso su Twitter.

E da qui abbiamo già un’informazione: si tratterebbe di uno negozio Starbucks nel Regno Unito (lo si evince dal simbolo della sterlina nei prezzi al dettaglio). E già questo dovrebbe dare una visione ben differente della vicenda. E a completare il tutto c’è stata la smentita ufficiale della catena statunitense, attraverso il suo profilo britannico.

«Starbucks non ha intenzione di procedere con i pagamenti senza contanti nei nostri negozi nel Regno Unito. Operiamo insieme a vari partner commerciali licenziatari nel Regno Unito, quindi questo può variare da negozio a negozio e la maggior parte dei nostri negozi continua a offrire opzioni di pagamento in contanti». Non si tratterebbe, dunque, di un’iniziativa da parte dell’azienda, ma di una decisione presa da uno dei negozi in franchising del noto marchio di caffetteria. Il classico tanto rumore per nulla.