La storia della croce celtica tra i palazzi nel cuore di Roma

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Si trova in via Acca Larentia, dove nel 1978 vennero assassinati due militanti del Fronte della Gioventù

Via Acca Larentia, Roma. Quartiere Appio Tuscolano, nel cuore della Capitale. Un indirizzo che rievoca un fatto di cronaca di fine anni ’70, con l’uccisione di due militanti del Fronte della Gioventù davanti a quella che, all’epoca, era la sede del Movimento Sociale Italiano. Ed è proprio lì che, visibile a tutti anche tramite le immagini satellitari di Google Maps, compare un’enorme croce celtica tra i palazzi. Ed è lì da anni, nonostante le richieste e gli appelli dei cittadini che ne chiedono la rimozione.



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Ed ecco che tra i palazzi tra il civico 24 e 32, appare quel simbolo politico, più volte rivendicato e utilizzato dall’estrema destra. Non solo italiana, ma Mondiale. Un disegno presente da anni, in un luogo simbolo per la destra nostrana, diventato ancor più iconico dopo gli omicidi (con movente politico) di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta (e anche Stefano Recchioni, ucciso da un carabinieri negli scontri successivi). L’agguato, all’epoca, era il 1978 fu rivendicato da un gruppo denominato Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale.



Croce celtica a Roma tra i palazzi del Tuscolano

E lì, in un cortile interno di via Acca Larentia, ancora oggi c’è una grande croce celtica Roma. Nera, dipinta a terra. Senza che nessuno abbia mai fatto qualcosa di concreto per rispondere agli appelli dei residenti che da anni ne chiedono la rimozione. Alcune persone che vivono lì hanno raccontato al quotidiano La Repubblica di essere anche disposti ad accettare il corteo di braccia tese che si ripete ogni anno nel corso della commemorazione di quella strage.



La denuncia dei residenti

Insomma, un’enorme croce celtica che tutti conoscono, tutti sanno dove si trova. Ma nessuno ha il coraggio di rimuovere. Come da italica tradizione, dove le decisione più semplici vengono prese solo dopo tanto, troppo tempo.

(foto di copertina: da Google Maps)