La storia dei tre videogiochi “The Sims” sulla scena del presunto sventato attentato a Vladimir Solovyev

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I servizi segreti russi che hanno annunciato l'arresto di presunti membri di gruppi di estrema destra che volevano uccidere il presentatore televisivo vicino a Putin, hanno pubblicato delle foto molto controverse

Prima di raccontare questa vicenda, occorre fare una doverosa premessa: non sappiamo se quelle tre confezioni con le copertine di un noto videogioco per pc siano state realmente trovate sul presunto luogo del presunto gruppo che stava architettando un presunto attentato nei confronti di Vladimir Solovyev, noto giornalista e presentatore russo molto vicino al Vladimir Putin. Sta di fatto che quelle immagini diffuse dai servizi segreti di Mosca sono diventate virali. C’è chi parla di messinscena e chi rivendica (come le fonti ufficiali russe) la veridicità dell’operazione e del pericolo che ha seriamente corso il cronista.



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Detto ciò, andiamo a raccontare questa vicenda. Da giorni, infatti, in Russia era iniziata a circolare una strana narrazione attorno alle sorti di Vladimir Solovyev. Alcuni media (con vasta cassa di risonanza sui social) avevano parlato di omicidio avvenuto, altri avevano solamente sollevato l’ipotesi di un attentato omicida nei suoi confronti in procinto di essere compiuto. E secondo quando riportato ufficialmente dai servizi segreti russi, la seconda ipotesi era reale. Per questo, in gran segreto, avrebbero compiuto un’operazione per individuare la banda criminale (ovviamente ucraina, secondo questa narrazione) che avrebbe voluto uccidere il giornalista su indicazione di Kyiv.



Poi, il 24 aprile, ecco trapelare la notizia dell’arresto di tutti i componenti di quella banda. Con tanto di pubblicazione degli oggetti trovati all’interno dell’appartamento in cui si stava pianificando il presunto attentato. E lì, come mostrano le immagini, sono stati trovati: un’immagine di Adolf Hitler, otto bottiglie molotov, sei pistole Makarov, un fucile a canna mozza, una granata, della droga, una copia del Mein Kampf, una bandiera nazista, alcune parrucche e una serie di falsi passaporti ucraini. Poi, a sorpresa, tre copie del famoso videogioco per pc “The Sims“.

Ed è proprio la presenza di quel videogioco ad aver insospettito e ad aver alimentato la versione della messinscena organizzata dai russi per parlare di questo presunto attentato (fortunatamente non avvenuto) nei confronti del giornalista Vladimir Solovyev.

Vladimir Solovyev, le foto dei videogiochi “The Sims”

Non tanto per la presenza dei tre videogiochi, ma sulla necessita di mostrali al mondo come oggetti fondamentali e incriminatori. In queste occasioni, infatti, quando si trova un rifugio-covo di criminali o gruppi sovversivi, le fotografie vengono scattate solamente a elementi che saranno fondamentali anche in caso di indagini. Insomma, elementi probatori ai fini dell’accusa. Cosa c’entrano, dunque, le tre copie di The Sims? La risposta non la sappiamo. Eliot Higgins di Bellingcat, però, prova a lanciare una provocazione che – in realtà – risponderebbe a tutti questi dubbi: «Credo sinceramente che questo sia uno tonto ufficiale dell’FSB a cui è stato detto di prendere 3 SIM». In pratica, dunque, l’accusa è quella della messinscena per realizzare una “scena criminis” (non compiuto) mettendo in quella stanza una serie di elementi per accusare quel presunto gruppo ucraino che avrebbe voluto uccidere (forse) Vladimir Solovyev di essere nazisti. E lì sarebbe arrivato l’errore: 3 copie di The Sims al posto di 3 SIM telefoniche.