La sorpresa di Dylan per i fan è un addio al “Secolo Americano”

Una data e un luogo. Si apre con il 22 Novembre del 1963, il giorno in cui la storia americana cambia per sempre. Il giorno che pone per sempre la fine dell’adolescenza di un’America che si scopriva il centro del mondo e dell’immaginario collettivo. Quell’America che poteva essere scovata  “tra la via emilia e il West” per dirla con Guccini, nei jeans e nei vinili dei ragazzi, nei cinema di periferia. Un paese di un’innocenza impossibile che si identificava con l’immagine patinata (e abilmente costruita mediaticamente) di un presidente giovane che parlava di “Nuova Frontiera”. Si apre con quel  “bel giorno per vivere bel giorno per morire” in cui “fecero saltare in aria il cervello del Re e tutti stavano guardando, ma nessuno vide nulla” ed è la canzone che, a sorpresa, Bob Dylan ha regalato ai suoi fan dal suo canale Youtube . Si intitola “The Murder Most Foul” ovvero “Il delitto più disgustoso” e a guardar bene, nelle strofe, c’è molto, molto di più dell’assassinio della  di John F. Kennedy.

Nella voce, meno roca del solito, di Dylan, si snoda l’epopea di un’epoca. Come nel romanzo “Underground”, capolavoro di Don De Lillo, un fuoricampo di Joe di Maggio e una palla da baseball che passa di mano in mano per trent’anni diventano il pretesto per raccontare quarant’anni di storia americana, anche l’omicidio di Kennedy  diventa qui il mezzo per raccontare un Paese ormai scomparso.

In una sorta di “Desolation Row” postmoderna vediamo così comparire i concerti dei Beatles e gli assoli di John Lee Hooker, la voce di Etta James, Theolius Monk e Charlie Parker, Woodstock e le limousines, le pellicole di Frak Capra e le magie di Houdini. Ma c’è anche  Wolfman Jack, mitico deejay americano comparso anche in “American Graffiti”, Marilyn Monroe e Woody Allen, gli Who e Miles Davis. Una ballata analogica nell’era digitale, un’elegia alle illusioni e ai sogni infranti di un’epoca  che trova nell’assassinio di Kennedy il suo simbolo. Una carezza dedicata a un mondo che non tornerà più, mentre tutto il pianeta si trova ad affrontare l’incubo del Covid-19.

‘Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa e che potreste trovare interessante -scrive Dylan dal suo profilo Youtube- abbiate cura di voi, state attenti e che Dio vi benedica” . Per noi che, da quest’altra parte dello schermo la ascoltiamo, assomiglia al saluto ideale a quello che è stato definito, nel bene e nel male, “Il Secolo americano”.

Share this article
TAGS