«Ariel non può essere nera». È polemica dopo la scelta della Disney per l’action movie de La Sirenetta

La Disney ha scelto: la cantante R&B Halle Bailey interpreterà Ariel nel remake (un action movie) del classico cartone animato La Sirenetta. La giovanissima statunitense, nata ad Atlanta 19 anni fa, è stata scelta per rappresentare una delle figure più iconiche del mondo dell’intrattenimento per grandi e piccini, ma non a tutti questa decisione è andata giù. La ragazza, infatti, è nera e ha i capelli scuri. Sui social, quindi, si è scatenato un acceso dibattito sui canoni estetici della nuova Sirenetta rispetto a quella originale: rossa e chiara di carnagione. Giudizi che molti, però, spiegano non essere dettati da razzismo, ma solo da contingenza con la versione originale del cartoon Disney.

Nell’ideale di molti – quasi tutti – Ariel ha come tratti distintivi la sua pelle chiara e la sua folta chioma di capelli rossi. Pigmenti che Halle Bailey – chiaramente di origine afro-americana – non può avere. In molti hanno protestato contro questa scelta, dicendo che così si svilisce la storia originale della Disney. In realtà anche quello fatto dalla casa di produzione statunitense è stato un adattamento alla favola scritta e raccontata Hans Christian Andersen nel 1837: la Sirenetta originale, infatti, era bionda.

Polemiche su La Sirenetta nera

La Disney, però, aveva optato per quei capelli rossi che si adattavano al meglio al colore verde della coda di Ariel. Insomma, un remake del remake del remake. Il messaggio che passa dai social non è razzista (come spiegato da molti utenti in vari tweet), ma si basa su convinzioni maturate e cementificate nel tempo in un ideale che si è costruito con la pubblicazione del primo film nel lontano 1989.

Tra finzione e realtà

Sta di fatto che, seguendo questa logica, sembra che si dia più importanza a ciò che appare rispetto alla trama stessa del racconto. Insomma, l’apparenza prima di tutto e solo dopo arriva la sostanza. In fondo occorre ricordare come non si possa parlare di canoni estetici predefiniti, dato che La Sirenetta (fin dai racconti di Andersen) era una favola, quindi era pura fantasia.

(foto di copertina: Kristin Callahan/Ace Pictures via ZUMA Press)

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