La Russia sta aumentando i suoi strumenti per censurare internet

Categorie: Attualità
Tag: ,

Da quando è cominciata l'invasione dell'Ucraina, i funzionari russi hanno emanato una serie di nuove misure volte ad aumentare i poteri di censura e sorveglianza

La Russia sta potenziando silenziosamente la sua macchina per la censura di Internet. Tutto ha inizio il primo maggio 2019, quando il presidente russo Vladimir Putin firma la legge che permette di “isolare” lo spazio internet del paese (“RuNet”) nel caso di attacchi cibernetici e altre minacce online. Mentre nella retorica ufficiale del Cremlino, il provvedimento serve a garantire un funzionamento stabile di RuNet nel caso in cui esso sia disconnesso dall’infrastruttura globale del World Wide Web (WWW), molti pensano che la legge in questione sia solo un modo per aumentare il controllo governativo sul web.



LEGGI ANCHE > Gli hacker russi avrebbero usato anche Google Drive e Dropbox per i loro attacchi

La censura della Russia non fa che avanzare

Da quando è cominciata l’invasione dell’Ucraina, i funzionari russi hanno emanato una serie di nuove misure volte a controllare ulteriormente Internet, aumentando i poteri di censura e sorveglianza dello stato. Il percorso intrapreso sembra portare a una versione sempre più isolata e autoritaria del web e a una limitazione dei diritti delle persone. «L’invasione russa dell’Ucraina ha creato un ulteriore pretesto per aumentare la censura draconiana, ma anche per approvare più leggi che vietano più cose e minacciano maggiormente le persone di perseguimento penale»,  ha spiegato Tanya Lokot, professoressa di media digitali e società alla Dublin City University. Come riporta Wired, a luglio i legislatori hanno proposto la creazione di un app store russo da installare sui nuovi telefoni e hanno introdotto una legge che potrebbe limitare il trasferimento dei dati delle persone fuori dal Paese. Il parlamento russo ha anche votato la raccolta dei dati biometrici delle persone dalle banche e l’aggiunta di essi a un grande database.



Colpite anche le Big Tech

Ovviamente le nuove regole di Mosca hanno colpito anche le piattaforme social. A marzo l’agenzia russa che controlla le telecomunicazioni e decide del loro eventuale oscuramento, il Roskomnadzor, ha bloccato i servizi di Google News in tutto il territorio russo accusando la piattaforma di dare accesso a contenuti inaffidabili sull’invasione di Putin in Ucraina. I social Facebook e Instagram sono stati additati come «estremisti» da un tribunale di Mosca. Anche la possibilità di accedere a Twitter è stata limitata. Per non parlare delle continue multe a Google: secondo l’agenzia di stampa Interfax, l’ultima ammonta a 21,8 miliardi di rubli (387 milioni di dollari) ed è stata imposta da un tribunale russo per la ripetuta mancata rimozione di contenuti che Mosca considera illegali.  Il conto bancario dell’unità russa è stato sequestrato, spingendo la controllata a dichiarare bancarotta e rendendo impossibile pagare il personale e i fornitori.