La marijuana potrebbe limitare i danni al cervello delle metanfetamine

29/05/2014 di Redazione

L’assunzione di marijuana potrebbe limitare i danni al cervello legati alle metanfetamine. È questo l’interessante risultato di uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari ed oggi ripreso da autorevoli siti d’informazione stranieri come The Time e Gizmodo. Secondo gli studiosi dell’ateneo italiano il Thc, principio attivo della cannabis, potrebbe potreggerci dai rischi legati all’uso del cosiddetto meth, ma gli esperti stanno bene attenti a partare di questa ipotesi con la dovuta cautela. Lo studio è stato infatti condotto per ora solo sui topi e non sugli essere umani.

 

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EFFETTI NEUROPROTETTIVI – Secondo i ricercatori all’effetto antifiammatorio della marijuana si aggiungerebbe anche un importante effetto neuroprotettivo. Non si tratta di un particolare irrilevante. Nel breve periodo le metanfetamine risultano essere un potente stimolante, a lungo termine invece creano dipendenza e diventano causa di comportamenti violenti, o ansia, depressione, disturbi della personalità. Ovviamente la ricerca non presenta uno scenario nel quale l’assunzione di marijuana può addirittura ridurre gli effetti di una droga così potente. Ma i risultati risultano interessanti per ulteriori ricerche e approfondimenti. «Nel presente studio – hanno scritto i ricercatori dell’Università di Cagliari – abbiamo dimostrato che il Thc, il componente principale della cannabis, attenua l’effetto neurotossico del meth, riducendo i due marker di danno neuronale».

(Fonte immagine: archivio LaPresse. Photocredit: Roberto Monaldo)

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