La Bce alla caccia di un nuovo miracolo per il Sud Europa

Mario Draghi e la Bce sono alla caccia di un nuovo miracolo. Dopo aver salvato l’euro dal collasso finanziario di due anni fa grazie alla promessa di fare qualsiasi cosa per salvare la moneta unica, ora la Banca centrale europea cerca nuove misure di politica monetaria non convenzionale per far ripartire il credito nel Sud Europa. Senza prestiti degli istituti alle imprese nessuna ripresa economica è possibile.

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LA BCE E IL NUOVO MIRACOLO PER IL SUD EUROPA – Due anni fa la rottura dell’euro fu sventata dalla Banca centrale europea. Italia e Spagna erano vicine al collasso finanziario, i fondi messi a disposizione dai paesi UE non potevano sostenere bilanci statali così grossi, e l’uscita dai mercati della terza e quarta economia dell’unione monetaria sembravano poter distruggere l’intera costruzione comunitaria. Mario Draghi, mentre i tassi di interesse sui bond italiani e spagnoli erano al limite della sostenibilità, disse a Londra che la Bce avrebbe fatto “whatever it takes” per salvare l’euro. Il programma Omt che garantiva acquisti illimitati di titoli di stato tranquillizzò i mercati, e da allora il Sud dell’eurozona è uscito dalla sua crisi finanziaria. Le difficoltà economiche però non sono affatto finite, visto che la stretta creditizia si è ulteriormente aggravata in questi mesi. Nell’eurozona il volume dei prestiti è diminuito dell’1,8% rispetto all’anno prima. Senza crediti le imprese non possono investire, e così stimolare l’economia e creare occupazione.  La Banca centrale punta dunque a misure di politica monetaria non convenzionale che facciano ripartire l’economia.

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LA BCE E LA CURA PER IL SUD EUROPA – Der Spiegel rimarca come dal salvataggio dell’euro di due anni fa Mario Draghi viene considerato come un super eroe. Ora il presidente della Bce deve fare un altro miracolo, e la cura prevista per far ripartire il credito e contenere la spirale deflazionista che si manifesta da tempo in Europa dovrebbe essere la seguente secondo la maggior parte degli osservatori. Il tasso di interesse di riferimento, ovvero il tasso a cui la Bce presa denaro alle banche, verrà abbassato dal suo già livello record attuale, 0,25%, allo 0,15%. Ci sarà la probabile introduzione di tassi di interesse negativi nei depositi che le banche effettuano presso la Bce, su un livello dello 0,1%, al fine di stimolare la circolazione di questa massa monetaria. Ci sarà un prestito a lungo termine alle banche, un nuovo programma Ltro, un’iniezione di liquidità di portata probabilmente inferiore alla versione del 2011. Questa volta i crediti del programma dovranno però essere erogati alle imprese. Ulteriore mossa potrebbe essere un programma di acquisto di titoli cartolarizzzati, gli Abs, per stimolare questo mercato che rende più liquido il sistema.

LA BCE E GLI EFFETTI PER IL SUD EUROPA – Le nuove politiche monetarie non convenzionali sono coperte dal mandato della Bce di mantenere la stabilità dei prezzi. L’eurozona è interessata da fenomeni di deflazione e disinflazione, e il target di un un’inflazione annua poco sotto il 2% è molto lontano dall’esser rispettato. Gli economisti, tedeschi, interrogati da Der Spiegel sulle nuove azioni della Bce esprimono però notevole scetticismo sul successo di questo tipo di misure. In parte i mercati hanno già prezzato mosse mirate a ridurre il valore dell’euro e contenere la deflazione, come mostra la discesa dei tassi di interesse sui titoli di stato. Marcel Fratzscher, presidente dell’istituto economico DIW, rimarca come il tasso di interesse negativo sui depositi presso la Bce, la misura teoricamente più innovativa, sia poco efficace, visto che da tempo le banche europee hanno ridotto significativamente il “parcheggio” temporaneo a Francoforte rispetto alla fase più acuta della crisi. L’ultima rilevazione indicava una somma di depositi pari a poco meno di 38 miliardi di euro. Il consulente del governo Peter Bofinger evidenzia invece come il vero problema delle banche del Sud Europa siano i crediti deteriorati ancora massicciamente nei loro bilanci. Le misure della Bce possono far poco in questo senso, visto che poi molte banche si stanno preparando agli stress test che dovranno garantire sulla loro solidità finanziaria. Un quadro di scetticismo che indica come un nuovo miracolo da Francoforte sia di difficile concretizzazione.

Photocredit: AP Photo/Michael Probst, AP Photo/Michael Probst

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