In molti diranno che è facile farlo quando si ha il portafoglio pieno di soldi. E forse hanno ragione, ma il gesto di Keita Baldé merita grande attenzione e un enorme plauso. Il calciatore del Monaco, ex canterano del Barcellona ed ex attaccante di Lazio e Inter, ha pagato per un mese vitto, alloggio e vestiario per i braccianti senegalesi che lavorano (stagionalmente) a Llerida, in Catalogna. Un’iniziativa lodevole per dare un chiaro segnale a chi, con gli occhi foderati da un prosciutto ideologico, non riesce a digerire l’esistenza di un problema, come quello del caporalato e del rispetto dei diritti fondamentali di lavoratori, in quanto essere umani.
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Il tutto è iniziato qualche settimana fa e oggi Keita Baldé lo ha raccontato anche a Il Corriere della Sera. «Ho visto il video del portavoce dei lavoratori: mi sono commosso per la vicenda, l’ho contattato e abbiamo iniziato pensare a come risolvere il problema», ha raccontato l’attaccante nato in Spagna, ma di nazionalità senegalese. Un filmato che lo ha convinto a fare quel passo in più per aiutare quelle persone e, soprattutto cercare di attirare l’attenzione sociale su quel che accade.
Un tema che il calciatore ha vissuto anche sulla propria pelle, con le immagini degli sforzi dei suoi genitori che scorrono nei suoi occhi quotidianamente. È anche grazie a loro, e al loro sacrificio, che lui si è potuto affermare come calciatori in Europa. Un ricordo che non può essere dimenticato e che lo ha convinto a prendere un’iniziativa di questo tipo. Soprattutto perché il razzismo continua a essere un problema imperante anche nel mondo del calcio. Nonostante quel che viene negato continuamente.
«Gli episodi si ripetono puntualmente purtroppo. E io darei tutti i soldi che ho guadagnato in questi anni, se servissero a far sparire il razzismo. Ma dipende dall’educazione e dai valori delle persone. Non è semplice – ha spiegato Keita Baldé -.In Italia il problema si ripresenta spesso e bisogna fare in modo che accada meno. A volte sono pochi scemi a comportarsi male. Però c’è gente cattiva, che cerca di attirare l’attenzione e non va sottovaluta».
(foto di copertina: da profilo Instagram di Keita Baldé)