JustMary partner di Meglio Legale: «La raccolta firme digitale ha un costo, noi facciamo la nostra parte»

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Matteo Moretti spiega la scelta di scendere in campo attivamente per la raccolta firme per un referendum sulla cannabis legale

La notizia è di qualche ora fa. JustMary – il primo delivery di cbd in Italia – scende in campo attivamente come partner della raccolta firme Meglio Legale che ha come obiettivo quello di raccogliere 500mila sottoscrizioni entro il 30 settembre per far partire l’iter per un referendum per legalizzare la cannabis nel nostro Paese. Si tratta di una partnership che consiste nel versamento di una fee per il sostentamento delle spese che il coordinamento – supportato da diversi esponenti politici e della società civile, da associazioni come Luca Coscioni, Meglio LegaleForum Droghe, Antigone, Società della Ragione, a partiti come +Europa, Sinistra Italiana, Possibile e Radicali italiani – deve affrontare. Anche la raccolta che avviene digitalmente attraverso lo SPID ha un costo, che si aggira intorno all’euro per ogni firma. 



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JustMary e il referendum sulla cannabis legale, il ruolo dell’azienda

«La raccolta firme per il referendum sulla legalizzazione della cannabis è un aspetto fondamentale – ci spiega Matteo Moretti, CEO di JustMary -. Per questo abbiamo deciso di diventare main sponsor di Meglio Legale. Da oggi siamo già in homepage sul loro sito e sponsorizzeremo questa iniziativa. Sosterremo la campagna dal punto di vista economico, perché ogni firma ha un costo. Noi, inoltre, saremo al loro fianco sui social network e in tutte le iniziative che promuoveranno nei prossimi giorni».



Il contatore delle firme raccolte sta, intando, andando avanti. Siamo già oltre le 330mila in tre giorni e un ruolo fondamentale lo sta giocando la parte digitale. Da oggi, tra le altre cose, è possibile firmare anche attraverso TrustPro, un servizio dal costo di 3 euro che consente firme qualificate in tutta Europa. «La raccolta fime digitale è sicuramente un metodo importante ed efficace – dice Matteo Moretti -, consente non solo un processo più veloce, ma anche più sicura perché limita al massimo le firme che vanno perdute con le raccolta ai banchetti».

JustMary, che opera nel settore della cannabis light ormai da diversi anni, conosce molto bene le interazioni che l’utente ha con il web. Il delivery dei suoi prodotti, attualmente, copre le aree di Milano e Hinterland, Monza, Firenze, Torino, Roma, Catania e Napoli, si tratta di un brand riconosciuto, che ha il polso della situazione per quanto riguarda questo tipo di mercato. «La legalizzazione della cannabis – spiega Matteo Moretti – ci avvicinerebbe molto a una situazione simile a quella della California (che nel 2018, dopo essere stato tra i primi Stati a legalizzare la cannabis a scopi terapeutici, ha autorizzato anche lo scopo creativo della stessa, ndr). È vero che spesso chi cerca il THC non cerca il CBD e viceversa: dal lato business, però, un esito positivo del referendum significherebbe ampliare la nostra offerta e andare a presidiare due tipi di mercati».



I tempi si annunciano comunque lunghi. L’obiettivo delle 500mila firme da depositare in Cassazione sembra decisamente alla portata, poi inizierà l’iter burocratico per la verifica delle firme stesse e per indire il referendum. L’obiettivo è quello della prossima primavera: «C’è fiducia nel settore – conclude Matteo Moretti -, ma conosciamo i tempi burocratici dell’Italia e della politica. Al momento, le soluzioni restano quelle dell’acquisto del CBD legale, in cui noi di JustMary stiamo comunque giocando una partita importante. Ma, ovviamente, l’obiettivo è guardare oltre per quella che è senz’altro una battaglia cruciale nei diritti».