#JusticeForZahraShah: così il dramma di una bambina pakistana sta indignando Twitter

Mentre il mondo si indigna per George Floyd, arriva un altro terribile diapositiva di un mondo violento e diseguale dal Pakistan che ha già incendiato i social

Una delitto orribile compiuto ai danni di una bambina di appena 8 anni che ha fatto in breve il giro del mondo. Mentre tutto il mondo si indigna e protesta, giustamente, per la morte di George Floyd, dal Pakistan arriva un altra storia di intollerabile disparità sociale e abusi, questa volta portata avanti ai danni dei una bambina. La “colpa” Zahra Shah, di appena 8 anni, babysitter, nonostante la sua tenera età, presso una coppia agiata, sarebbe stata quello di liberare inavvertitamente da una gabbia rari e costosi pappagalli. Una leggerezza che avrebbe innescato l’assurda reazione della coppia che avrebbe, secondo il Daily Mail, malmenato e torturato la bambina fino alla morte. Secondo la polizia inoltre, ci sarebbero anche importanti evidenze di abusi sessuali.



La coppia, sarebbe stata arrestata a Rawalpindi, in Punjab ieri, e avrebbe ammesso di aver malmenato la bambina. Secondo testimonianze, la bambina si sarebbe allontanata di oltre 250 km da casa per svolgere questo lavoro e i suoi futuri assassini le avrebbero promesso la possibilità di seguire dei corsi e di badare alla sua educazione, in cambio del suo lavoro. Una storia che si mescola quindi con una situazione caratterizzata da intollerabile povertà e indifferenza nei confronti dei diritti dei minori. E l’orribile delitto non è di certo passato inosservato ai tanti utenti dei social network, nemmeno in Italia.



Quel che è certo è che purtroppo l’omicidio della piccola Zahara non è un caso isolato in un Paese che quest’anno si è deciso ad approvare una specifica legislazione contro gli abusi sui minori proprio per far fronte ai tanti episodi di cronaca che hanno affollato la cronaca locale (e non solo) in questi ultimi anni. Quel che per molti è evidente è che, come nel caso di George Floyd, sono ancora una volta le classi subalterne e i più deboli a pagare il prezzo di un mondo ferocemente diseguale.