Joanna Dennehy: la serial killer che si scatta le selfie
22/01/2014 di Redazione
La Serial Killer Joanna Dennehy si è scatta una selfie mentre stava fuggendo dalla polizia. L’immagine è stata fatta visionare ai giurati durante il processo dei suoi due presunti complici e mostra la 31 enne in posa con la lingua di fuori seduta sui sedili posteriori di una Vauxhall Astra, pochi istanti prima che la donna selezionasse e accoltellasse la sua quarta e la sua quinta vittima. La notizia è stata riportata dall’Huffington Post.
LE FOTO – Mark Lloyd, il testimone che si trovava nella stessa auto della Dennehy e del suo complice Gary Stretch, ha detto alla corte che la Dennehy sarebbe stata spinta a commettere i crimini da una sete di sangue. La donna aveva già ucciso tre uomini nel Cambridgeshire quando a Hereford ha deciso di aggredire due passanti, che hanno subito lesioni di vario tipo, ma sono sopravvissuti. Un’altra immagine mostra la Dennehy che posa con un coltello e la lingua di fuori, e ce n’è anche una in cui esibisce quelle che sembrano cicatrici derivanti da lesioni autoinflittte sullo stomaco, posa che in un’altra immagine viene imitata da Gary Stretch, il suo presunto complice.
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I CRIMINI – La Dennehy si sarebbe vantata con gli amici dicendo che lei e Stretch erano come Bonny e Clyde. La donna, che viene da Orton Goldhay , Peterborough, ha ammesso di aver ucciso Lukasz Slaboszewski , 31 , John Chapman , 56 anni , e Kevin Lee , 48 anni, che sono stati ritrovati in dei fossi nei mesi di marzo ed aprile dello scorso anno. La Dennehy ha anche amesso i tentati omicidi di Robin Bereza e John Rogers. Stretch ed un altro uomo, Leslie Layton, sono anche loro a processo, accusati aver aiutato la donna a sbarazzarsi dei cadaveri. Stretch, il cui vero nome è Gary Richards, nega le accuse secondo le quali avrebbe impedito che le tre vittime avessero potuto essere spolte degnamente e anche il tentato omicidio di due uomini, mentre Layton nega di aver impedito che due cadaveri potessero essere sepolti degnamente. Ma vi è anche un terzo uomo, il 55 Robert Moore, che ha ammesso di aver assistito ad un reato ed è in attesa di una sentenza.
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