La FDA costretta a intervenire per chiedere di non utilizzare farmaci “per cavalli e mucche”

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Moltissimi cittadini statunitensi, vittime di chat incontrollata e messaggi social privi di valenza scientifica, stanno assumendo ivermectina per contrastare o prevenire il Covid

La pandemia ha scoperto un nervo scoperto che vede nei social le piattaforme più utilizzate per condividere bufale, fare disinformazione e pubblicare notizie di “cure miracolose” che non hanno nulla a che vedere con il Covid-19 e rischiano di creare ancor più danni in chi li assume. Nei primi mesi di emergenza sanitaria ci siamo trovati davanti a una valanga di informazioni errate sui medicinali già esistenti in grado di “prevenire” o curare la malattia. Citazioni senza valenza ed evidenza scientifica. Oggi si parla dell’Ivermectina, un farmaco a uso veterinario che qualcuno sta utilizzando contro l’infezione. Ovviamente con un risultato evidente: mettere ancora più a rischio la propria salute.



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La Food and Drug Administration (che, per sintetizzare, è l’EMA europea o l’AIFA italiana) è stata costretta a lanciare un chiaro messaggio sui social, affinché le persone la smettano di assumere l’Ivermectina.



«Non sei un cavallo. Non sei una mucca. Seriamente, a tutti voi: smettetela». Perché quel farmaco è a utilizzato quasi esclusivamente per uso veterinario, per curare le infestazioni da pidocchi del capo, scabbia, oncocercosi, strongiloidosi e filariosi linfatica. Non, ovviamente, per prevenire o curare il Covid. La stessa FDA ha spiegato che quel farmaco non è stato approvato per la cura della malattia che deriva dall’infezione da Sars-CoV-2 e dalle sue varianti.

Ivermectina, sui social spopola la cura-bufala al Covid

La Food and Drug Administration americana ha spiegato anche gli effetti collaterali dell’assunzione dell’Ivermectina: «Alcuni degli effetti collaterali che possono essere associati all’ivermectina includono eruzioni cutanee, nausea, vomito, diarrea, mal di stomaco, gonfiore del viso o degli arti, eventi avversi neurologici (vertigini, convulsioni, confusione), improvviso calo della pressione sanguigna, grave eruzione cutanea potenzialmente richiedendo ospedalizzazione e danno epatico (epatite). Le anomalie dei test di laboratorio comprendono la diminuzione della conta dei globuli bianchi e l’aumento dei test epatici. Qualsiasi uso di ivermectina per la prevenzione o il trattamento di COVID-19 dovrebbe essere evitato poiché i suoi benefici e la sua sicurezza per questi scopi non sono stati stabiliti».