Ivan Catalano, la Casaleggio e la storia della programmazione neurolinguistica
04/02/2014 di Alessandro D'Amato
Ivan Catalano, deputato del MoVimento 5 Stelle, finisce nei guai per le frasi sulla Casaleggio e sulla programmazione neurolinguistica pronunciate nei giorni scorsi. L’onorevole spesso in polemica con Grillo e Casaleggio su Facebook nei giorni scorsi è andato all’attacco della comunicazione dei grillini:
Catalano poi si rivolgeva al cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio: “per quanto mi riguarda riprenditi i consulenti che ci hai mandato”. Lui, in un altro tweet dice di averlo già fatto: “io l’ho gia’ mandato al mittente” precisa ma alcuni colleghi intervengono accusandolo di non denunciare queste cose nelle riunioni di gruppo. “Io non sono insofferente. In riunione ci vengo” ma, continua “una politica comunicativa di infamia non la condivido, da nessuno verso nessuno”. Un altro attivista lo avverte: “Ivan, stai facendo di tutto per farti buttare fuori” e gli rinfaccia di non aver fatto le rendicontazioni richieste agli M5S eletti. “I soldi non restituiti, il codice di comportamento non rispettato, le continue invettive contro il gruppo e Grillo e Casaleggio” gli rinfaccia Luca Cioni che conclude: “ho capito da tempo che questo è il tuo obiettivo perché di uscire di tua volontà non ne hai il coraggio”. Alcune frasi di Catalano sulla Casaleggio e la programmazione neurolinguistica:
Una frase che non è passata inosservata. In un’intervista al Corriere della Sera di oggi si chiede conto a Claudio Messora delle frasi di Catalano:
Cosa pensa della polemica sulla programmazione neurolinguistica ventilata dal deputato Ivan Catalano (ipotizza che gli strateghi del M5S si siano avvalsi di esperti del campo, ndr)?
«Il Pnl è una grossa sciocchezza. Il M5S non ha bisogno di alcuna programmazione neurolinguistica perché ha dalla sua la forza dei fatti. E di quella ci dovremmo occupare»
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Mentre Repubblica ci racconta in un retroscena che il caso Catalano è finito di nuovo nella polemica su Messora e la sua permanenza in carica come comunicatore al Senato del MoVimento 5 Stelle:
Quattro di loro — Lorenzo Battista, Laura Bignami, Monica Casaletto e Luis Orellana — da sempre ostili alla linea degli ortodossi, prendono carta e penna. Chiedono e impongono una riunione d’emergenza, non accettano più che la comunicazione detti la linea politica del M5S. Vogliono sfiduciare Messora, assente alla resa dei conti. Sostengono la battaglia contro il capo della comunicazione anche Elena Fattori ed Elisa Bulgarelli. «Con i suoi post condiziona il gruppo », è l’accusa. Dopo una riunione tesissima, i dissidenti prendono atto di essere in minoranza. La votazione, per adesso, è rimandata. Anche loro, come alcuni malpancisti della Camera, attendono solo il momento giusto per mollare gli ormeggi.
Mentre anche Catalano finisce contro Messora:
A Montecitorio, intanto, anche il deputato Ivan Catalano invoca un passo indietro del capo dello staff comunicazione: «Messora è una delusione. Caro Casaleggio, riprenditi i consulenti che ci hai mandato». Il parlamentare svela anche che il Movimento si affida da tempo a una “Programmazione neurolinguistica” per addestrare i grillini a un modello di comunicazione “infamante”. Sul banco degli imputati sembra finire la Casaleggio associati.