Istigazione all’autolesionismo sui social, il testo per inasprire le pene passato al Senato

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Il testo per l'inasprimento delle pene per l'istigazione all'autolesionismo che passa da contenuti social è stato approvato in Senato, ora tocca alla Camera

Dopo il sì del Senato (con 205 voti favorevoli, nessun voto contrario e due astenuti) la parola passa ora alla Camera. Del disegno di legge che andrebbe a modificare il codice penale per quanto riguarda i reati di istigazione alla violenza, all’autolesionismo e al suicidio il primo firmatario è il leghista Simone Pillon. Lo scopo è quello di arrivare a introdurre sanzioni più pesanti per l’istigazione autolesionismo sui social, ovvero per quelli che condividono sulle piattaforme – con particolare attenzione a TikTok – contenuti pericolosi per i minori, seppure la verifica e l’applicazione delle pene previste risulta essere molto complessa.



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Istigazione autolesionismo sui social, in cosa consiste l’inasprimento di pene

Chiunque istighi all’autolesionismo e alla violenza si troverebbe a dover fronteggiare un inasprimento delle pene: da uno a cinque anni di base e fino a dodici qualora si verifichi l’atto. Per quanto riguarda, invece, la diffusione dei contenuti le pene andrebbero da uno a cinque anni di reclusione. C’è larga approvazione al Senato ma, ovviamente, bisogna stabilire in maniera chiara come avverrebbero le verifiche.



«I dati forniti in commissione Giustizia sull’autolesionismo sono allarmanti», ha affermato la senatrice 5 Stelle Evangelista, sottolineando come un ragazzino su quattro che ha tra gli 11 e i 14 anni ha afferma di aver visto in maniera intenzionale in internet contenuti che mostrano altri adolescenti nell’atto di autolesionarsi.

Tra questi, il 60% afferma di aver di aver condiviso questo tipo di immagini sui social. Con circa il 18% (su un campione di 8mila adolescenti) che hanno tra gli undici e i tredici anni che hanno comportamenti autolesionisti – intesi come il «tramutare in sofferenza fisica una sofferenza emozionale» – , il 96% dei genitori non ha idea del problema.



Il ruolo dei social con le nuove regole

Se questo testo diventasse legge anche i social avrebbero una serie di obblighi. Si tratta di una duplice tutela nei confronti dei minori coinvolti, che vedrebbe punire non solo chi crea e diffonde contenuti di questo tipo ma anche le piattaforme che non provvedono a oscurare, rimuovere o bloccare immagini e video che vedono ritratti minori che hanno subito istigazione a commettere atti di violenza o autolesionismo. Qualora non dovessero farlo entro 48 ore, il Garante della Privacy potrà intervenire con un provvedimento. Anche le piattaforme, come gli utenti che hanno creato e diffuso contenuti che danneggiano i minori, sarebbero responsabili delle conseguenze.