L’Isis rivendica l’attentato ai militari italiani: «Con l’aiuto di Dio, abbiamo colpito i crociati»

Categorie: Attualità
Tag: ,

Lo scrive Site, citando l'agenzia propagandistica Amaq

Come riportato dal portale di intelligence Site, l’Isis ha rivendicato l’attentato alla colonna di militari italiani di Kirkuk. Attraverso l’agenzia di propaganda Amaq, i miliziani del Califfato hanno ribadito le proprie responsabilità in merito a quanto accaduto nel tardo pomeriggio del 10 novembre. Cinque italiani sono rimasti feriti nell’attentato dei miliziani, che hanno fatto esplodere delle bombe al momento del passaggio del convoglio al rientro da una esercitazione.



LEGGI ANCHE > Attentato Bruxelles, l’Isis ha rivendicato l’attacco su Telegram?

Isis rivendica attentato ai militari italiani

«Con l’aiuto di Dio – si legge nel comunicato che, come al solito, presenta dei termini molto enfatici -, soldati del Califfato hanno colpito un veicolo 4X4 con a bordo esponenti della coalizione internazionale crociata ed esponenti dell’antiterrorismo peshmerga nella zona di Kifri, con un ordigno, causando la sua distruzione e ferendo quattro crociati e quattro apostati».



Non si capisce, tuttavia, perché l’Isis abbia parlato di quattro persone ferite, quando in realtà i militari italiani coinvolti sono stati cinque: Marco Pisani, Paolo Piseddu, Andrea Quarto, Emanuele Valenza, Michele Tedesco. Dopo circa 24 ore dal loro ferimento, si ribadisce la diagnosi effettuata qualche ora fa: nessuno di loro è in pericolo di vita e, dalla Farnesina, ricordano come siano due soprattutto i militari italiani più gravi.

Isis rivendica l’attacco, non è la prima volta che gli italiani sono coinvolti

Non si tratta di una prima volta: già in passato – si pensi a quanto accaduto sulla rabla a Barcellona o, recentemente, a Bruxelles con la morte di Antonio Megalizzi – attentati terroristici rivendicati dall’Isis hanno avuto come bersaglio dei cittadini italiani. Il nostro Paese è entrato da tempo nel mirino del terrorismo internazionale, che tuttavia non è mai riuscito a penetrare all’interno del territorio nazionale.



La strategia d’attacco è stata quella tipica di queste aree: lo Ied (Improvised Explosive Device) è un esplosivo rudimentale creato appositamente per creare scompiglio al passaggio di convogli. Già nelle prime ore era chiaro il piano criminoso che ha portato all’attacco: adesso c’è anche la rivendicazione a chiarire la situazione.