IRL è il nuovo social network basato sugli eventi, che darà il colpo di grazia alla Gen Z su Facebook

Categorie: Social Network

L'obiettivo è quello di diventare un grande servizio di messaggistica come WeChat. L'attuale valore è di 1 miliardo di dollari

Pensate un po’. Il futuro dei social network potrebbe passare per un’applicazione che si chiama In Real Life, ovvero “nella vita reale”. Un concetto che si contraddice nella sua stessa definizione, ma con cui dovremo iniziare a fare i conti nel brevissimo periodo. Attualmente, IRL è molto diffusa tra i teenagers (under 18, ovviamente) soprattutto nell’area centrale degli Stati Uniti e ha già attratto un investimento da record di SoftBank, che ha stanziato 170 milioni di dollari per la start-up (che ha due anni di vita) e che valuta l’applicazione 1 miliardo di dollari. Non male per un progetto nato da un’idea semplicissima (che poi approfondiremo) e che ha suscitato l’interesse di un investitore, SoftBank appunto, che nel mondo dei social network – fino a questo momento – aveva puntato solo su ByteDance, la società che possiede TikTok.



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Cos’è IRL e qual è la sua idea di base

Abraham Shafi, il fondatore di IRL, è partito da un concetto molto semplice. Le persone, ormai, vedono nei social network un modo di comunicare privatamente più che di dare visibilità alle proprie azioni. La pubblicità di gesti quotidiani (che è stato il segreto del successo di Facebook, ad esempio, e di tutti gli altri social network dei millennials) passa sempre più in secondo piano, a favore – invece – delle comunicazioni private o in piccoli gruppi. Più app di messaggistica, insomma, che social network veri e propri. IRL coglie il punto e lo estremizza: l’app serve a mettere in connessione delle persone che possono comunicare tra di loro e che possono organizzare eventi a cui partecipare, tutti insieme, in real life, nella vita reale appunto.



L’obiettivo lo ha messo nero su bianco lo stesso Abraham Shafi: «Stiamo costruendo gruppi ed eventi su Facebook per la generazione che non usa Facebook» – il tutto, ovviamente grazie a IRL che, sebbene non abbia attualmente guadagni dalla propria attività, continua ad attrarre investitori e, perciò, non ha problemi di spesa. IRL entra in Facebook come una sorta di cavallo di Troia: cerca i gruppi che organizzano eventi e poi seduce i componenti dei gruppi stessi, che passano a usare le funzionalità dell’app che, da questo punto di vista, è molto più verticale di Facebook.

Nei desideri del fondatore, con IRL si potrà fare di tutto: partecipare a riunioni di gruppo, certo, ma anche organizzare lezioni di musica. L’obiettivo a medio termine è quello di implementare le misure di sicurezza: saranno pur sempre chat private, ma le persone che entrano in contatto sono perfetti sconosciuti. E questo espone, di conseguenza, gli utenti più giovani.